De Gasperi, Togliatti e l’Italietta di oggi

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

L’Italia dovrebbe ricordare in questi giorni i 70 anni dalla morte  di De Gasperi e i 60 anni da quella  di Togliatti. Questi anniversari, insieme a tanti altri fatti, dovrebbero anche far meditare sulla crisi politica in cui siamo precipitati. Se pensiamo che la figura di De Gasperi è  oggi affidata al ricordo di Angelino Alfano, presidente della Fondazione a lui intitolata, abbiamo il senso del disfacimento dell’Italia politica odierna e la totale mancanza di una cultura politica con una qualche dignità. Il grande statista di Trento che ha guidato 8 Governi, senza ricorrere all’artificio delle  mitizzazioni antistoriche, si rivela un gigante rispetto ai pigmei  comprendendo ovviamente tra questi ultimi anche i politici  dell’opposizione. De Gasperi ebbe un’idea alta della politica intesa a riscattare il Paese dalle conseguenze di una guerra perduta. La sua fu una  visione strategica di grandi vedute che indirizzò il futuro dell’Italia democratica. Rispetto anche ai democristiani del suo tempo e di quello successivo, malgrado una opposizione molto agguerrita, seppe fare della Dc l’architrave della democrazia, sapendo individuare come il male più insidioso sarebbe derivato dalla ingovernabilità  a cui nel 1953 cercò di porre rimedio con il premio di maggioranza, che non era una legge-truffa come diceva Pajetta.
.
De Gasperi aveva colto cosa dovesse essere uno Stato liberal – democratico al di la’ dei tentativi di leggere la Costituzione in chiave progressiva da parte del fronte socialcomunista.  Questi aspetti non vengono neppure percepiti da Alfano che al Governo non è andato oltre, come tanti, dall’intento  di conservare la poltrona ministeriale. Anche l’anniversario di Togliatti, che seppe guidare il PCI su una via legalitaria, malgrado gli arsenali conservati dopo la Resistenza. Togliatti era un uomo smaliziato e anche molto fazioso come tutti i comunisti, ma era anche un uomo colto che conosceva la storia. Ci sono episodi della sua vita non giustificabili ma, ad esempio, la svolta di Salerno che impedì alle mosche cocchiere del Partito d’ Azione di sabotare il Regno del Sud impegnato seriamente  nella Guerra di Liberazione, fu un grande gesto di responsabilità nazionale che non fu una mera esecuzione degli ordini di Stalin.
.
All’indomani del referendum istituzionale l’amnistia di Togliatti  fu un contributo destinato  a placare gli animi esacerbati e incattiviti da una terribile guerra civile. Togliatti, con la sua autorevolezza, trattenne gli estremisti del suo partito che avrebbero voluto fare una rivoluzione dagli esiti fallimentari per gli stessi comunisti. Per un uomo vissuto a Mosca rischiando la vita sotto il terrore sanguinario di Stalin, non era cosa da poco. Nessuno dei suoi eredi nel PCI puo’ essere confrontato con lui, a partire dal successore Luigi Longo.
Togliatti ebbe grande attenzione verso i cattolici e votò l’art . 7 della Costituzione inserendo i Patti Lateranensi nel testo della Carta. Ma egli non imbrogliò il discorso politico, dicendo esplicitamente: “Vano sarà aver scritto nella nostra Carta il diritto di tutti i cittadini al lavoro , al riposo e così via se poi la vita economica continuerà ad essere retta secondo i principi del liberalismo sulla base dei quali nessuno di questi diritti mai potrà essere garantito”.  E‘ un discorso chiaro senza ambiguità. L’eurocomunismo di Berlinguer barava al giuoco, creando confusione su scelte fondamentali di libertà e democrazia a cui dette credito solo Massimo Salvadori che vide l’approdo della storia contemporanea nell’eurocomunismo pieno zeppo di ambiguità.
.
Oggi il discorso di Togliatti suscita imbarazzo e studiati silenzi nei suoi lontani eredi del Pd, se si eccettuano i  personaggi come Fratoianni che ancora ripetono le litanie musicate dal Migliore. E in effetti fu davvero il  migliore rispetto ad un esagitato come Pajetta, un violento come Secchia, un dottrinario dogmatico  come Ingrao e un ex  borghese molto snob come Amendola che architettò la strage di Via Rasella, un grossolano incolto come Longo.
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

Spara in strada alla compagna e si uccide

Articolo Successivo

Allerta caldo, call center aiuto anziani

Recenti:

Movimenti al centro

POLITICA Leggi l’articolo su “L’identità”: PRIMA PAGINA-Movimenti al centro. Anche in Parlamento Leggi qui le ultime

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta