SOMMARIO: Spadolini – Giovanni Quaglia alla CRT non avrebbe fatto gli sfracelli del camionista di Tortona – L’assessore Chiarelli – Lettere

Spadolini
Il 4 agosto 1994 moriva Giovanni Spadolini, tanto celebrato quanto dimenticato dopo trent’anni dalla dipartita. Il suo ricordo è stato affidato all’allievo Cosimo Ceccuti, un modesto e servizievole professore che era una sorta di segretario e che ha ereditato da Spadolini la casa di Pian dei Giullari a Firenze.

Credo che l’opera storica di Spadolini non sarebbe stata ricordata, salvo due o tre libri su “Stato e Chiesa” e “Giolitti e i cattolici”, perché molti suoi scritti sono sovente autocelebrativi. La politica e il giornalismo lo distolsero dagli studi. Penso tuttavia che un grande contributo al suo oblio sia opera dell’inerzia del suo erede. Sono stato amico di Spadolini per tanti anni. Fu il primo ad essere insignito del Premio “Pannunzio” nel 1982 quando egli era Presidente del Consiglio. Alla sua morte organizzai un convegno al Senato della Repubblica. Poi Ceccuti seguì una sua strada per compiacere il vecchio Antonio Maccanico ed essere vicepresidente del Comitato “Pannunzio” nel centenario del 2010. Un vero e proprio tradimento anche di Spadolini che era molto legato al Centro torinese. Ma queste sono piccole miserie. Sotto il profilo politico Spadolini resta uno dei pezzi migliori della Prima Repubblica, neppure confrontabile con la classe dirigente mediocre della Seconda Repubblica. Era un oratore appassionato e guardingo. Io lo conobbi nel 1965 quando ero al liceo, presentato da Carlo Casalegno. Era davvero un altro mondo quello in cui sono cresciuto. Spadolini indossava ancora una lobbia ministeriale che quando divenne ministro abolì dal suo vestiario abituale. Portò il Pri al suo massino storico che rapidamente il suo successore Giorgino La Malfa distrusse.
.
Giovanni Quaglia alla CRT non avrebbe fatto gli sfracelli del camionista di Tortona

.
L’assessore Chiarelli

.
LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
.
“La scuola dei talenti”
Il ministro dell’Istruzione, il leghista Valditara insieme ad alcuni collaboratori ha pubblicato il libro “La scuola dei talenti” che vorrebbe essere il manifesto della nuova scuola riformata dal centro – destra salviniano. Una immensa delusione nel leggere rancide banalità. Cosa ne pensa?
Prof. Umberto de Giulio
.
Ho dato una scorsa al libro che non mi è apparso deludente solo perché l’attuale ministro non ha idee originali e quindi non può né illudere né’ deludere. Ha fatto bene a precisare che lui non ha
nulla a che fare con Gentile,il massimo riformatore della scuola insieme a Casati. Era intuibile venisse da altre… scuole di pensiero. Dopo una cinquantina di pagine ho desistito dalla lettura. Con un ministro così la scuola italiana purtroppo non si riprenderà mai.
