Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte): “L’analisi degli indicatori statistici della nostra indagine delinea, complessivamente, una congiuntura previsionale caratterizzata da un peggioramento nei valori. Il sentiment delle nostre imprese è un pessimismo misto a realismo, poiché sono consapevoli che nei prossimi mesi la situazione economica, non solo nella nostra Regione ma nel mondo, dovrà attraversare una fase di forte instabilità, nonostante alcuni segnali positivi come la parziale discesa dell’inflazione.”
Le previsioni circa l’andamento occupazionale vedono un peggioramento nel dato, passando da –2,27% a –6,08%.
In merito all’ipotesi di assunzione di apprendisti, il saldo negativo aumenta, passando dal –19,05% al –21,45%.
Peggiora anche il dato relativo alle previsioni di produzione totale, che passa da –12,67% al –16,19%.
Il saldo relativo all’acquisizione di nuovi ordini mantiene un valore negativo passando dal –12,05% al –14,74%.
Le proiezioni di investimenti per ampliamenti scendono da 8,14% a 7,32%; salgono leggermente quelle per sostituzioni che passano da 13,08% a 13,81%; infine, rimane tendenzialmente stabile la percentuale di imprese che non hanno programmato investimenti dal 78,78% al 78,87%.
La percentuale di previsione di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni passa da –32,95% a –31,34%.
Sale la previsione di regolarità negli incassi, che varia dal 67,56% al 69,18%; scende la stima dei ritardi, passando dal 32,34% al 30,62%; le previsioni di anticipi negli incassi continuano a rimanere minimi passando dallo 0,10% al 0,21%.
Commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte: “L’analisi degli indicatori statistici della nostra indagine delinea, complessivamente, una congiuntura previsionale caratterizzata da un peggioramento nei valori. Il sentiment delle nostre imprese è un pessimismo misto a realismo, poiché sono consapevoli che nei prossimi mesi la situazione economica, non solo nella nostra Regione ma nel mondo, dovrà attraversare una fase di forte instabilità, nonostante alcuni segnali positivi come la parziale discesa dell’inflazione.”
“Nel dettaglio si evidenzia che la previsione di produzione totale – continua Felici – già preceduta dal segno meno nella seconda indagine trimestrale, scende ancora di circa quattro punti percentuali passando da -12,67% a -16,19%. Un ritardo della ripresa del commercio internazionale, con rischi geopolitici che derivano dal prolungamento dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente e la debole domanda estera influiscono negativamente sui dati previsionali che riguardano la produzione totale. Si avvertono, inoltre, i primi importanti segnali di frenata nell’edilizia con la previsione di un calo nell’andamento occupazionale e le prospettive di una contrazione negli investimenti. Infatti, il valore previsionale che riguarda l’occupazione scende ancora rispetto al dato del trimestre precedente, passando da -2,27% a -6,08%”.
“Persiste, inoltre, – incalza Felici – un clima di incertezza sulle scelte finanziarie e le decisioni di investimento delle imprese (le proiezioni di investimenti per ampliamenti scendono da 8,14% a 7,32%), dopo il primo taglio dei tassi da parte della BCE. Prosegue, infatti, una gestione priva di strategia a lungo termine dell’autorità monetaria europea, come ammette essa stessa nel comunicato sulle decisioni di politica monetaria del 6 giugno afferma che “continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione” e “senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”. Sul peggioramento nei valori previsionali dell’indagine congiunturale incide anche il cambio di direzione della politica fiscale. Infatti, dopo una manovra di bilancio 2024 espansiva per 0,7 punti di PIL, l’avvio della procedura di infrazione per eccesso di deficit apre una stagione di politica fiscale restrittiva”.
L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha redatto la terza indagine trimestrale congiunturale del 2024 utilizzando un questionario telematico rivolto ad un campione significativo di 2.250 imprese selezionate nei comparti di produzione e di servizi che rappresentano maggiormente l’artigianato della nostra regione
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