Ricordando Alda Farinella e il suo magico “Jana”

Il “Circolo del Design” di Torino omaggia, a pochi giorni dalla scomparsa, la visionaria protagonista della moda torinese dagli anni ’90 a oggi, fondatrice del celebre show room “Jana”

Fino al 10 maggio

Fino a qualche anno fa, al numero 45 di via Maria Vittoria, a Torino, si trovava “Jana”, iconico show room, davvero “unico” nella storia della moda subalpina, “più simile a una galleria d’arte che a un negozio di abbigliamento, nel quale prendeva forma l’arte di presentare una selezionatissima collezione di abiti e accessori di designer che, per la prima volta, venivano proposti in città e non solo”. Queste condivisibili e sincere parole sono state scritte non molti giorni fa, pochi giorni prima che la fondatrice di “Jana”, Alda Farinella, venisse a mancare, il 4 febbraio scorso. “Proprio mentre stavamo cercando – scrivono ancora gli organizzatori della mostra a lei dedicata e di cui scriveremo – le testimonianze della sua straordinaria storia professionale”.

E continuano: “Alda Farinella è stata un faro per la moda dagli anni ’90 in poi, la caratterizzavano una rara sensibilità istintiva, il fiuto per il genio creativo, il modo di fare schietto ed ironico con cui si rivolgeva alle proprie clienti agitando in aria la consueta sigaretta fumante”. Già, le sigarette. Si dice ne fumasse cinque pacchetti al giorno. Raccontava: “Non dormo mai e quindi fumo sempre”. A poco più di un mese dalla sua scomparsa, la mostra a lei dedicata – “Jana: l’universo di Alda Farinella” – dal torinese “Circolo del Design” diventa quindi una postuma celebrazione, un tributo doveroso (inserito anche come secondo episodio negli “Archivi d’Affetto” del Circolo) a un vero, estroso gigante della moda capace di portare per prima sotto l’austera “aura” subalpina brand e stilisti quali “Comme des Garçons,“Margiela”, “Paul Harnden”, “Carol Christian Poell” e “Vivienne Westwood”.

In esposizione, negli spazi di via San Francesco da Paola 17, a Torino, troviamo, fino a venerdì 10 maggio (dal lun. al ven., ore 14/19) l’inedita “capsule collection” (4 camicie ispirate a “Jana”) a cura di “Serien°umerica”, brand torinese fondato da Maria De Ambrogio e Stella Tosco, e una raccolta di immagini e video interviste che ricostruiscono appieno il valore del suo lavoro.

Con la curatela degli architetti Maurizio Cilli e Stefano Mirti e in collaborazione con “IAAD – Istituto d’Arte Applicata e Design” e “IED – Istituto Europeo di Design”, l’esposizione racconta, attraverso le voci di chi con lei ha lavorato e collaborato, la capacità intuitiva e ricercata di Farinella, la sua storia strettamente intrecciata con la città (fra i suoi clienti molta della “Torino da bere”, da artisti come Mertzfino ad Edoardo Agnelli e a Marco Camerana) e di quel suo immaginifico show room nel quale prendeva forma l’arte di presentare le sue imprevedibili collezioni e i suoi “oggetti di affezione”. Uno spazio dall’atmosfera essenziale. “Nulla di simile si era mai visto prima in città”.

Figlia di Adriana Corino, specializzata in camiceria sartoriale da uomo, a partire dagli anni Ottanta, Alda apre i suoi negozi con il nome di “Jana”, soprannome dato alla madre. Inizialmente da corso Giulio Cesare a piazza Solferino. Ma i più rilevanti furono l’ultimo, al civico 45 di via Maria Vittoria e quello sotto i portici di piazza Vittorio Veneto. “Alda Farinella – scrivono i curatori della mostra – non disegna e non cuce: il suo talento è quello di selezionare e proporre abiti di designer e aziende emergenti”.

La mostra – secondo episodio di “Archivi d’Affetto” non vuole essere “solo un tributo ad Alda Farinella e a ciò che ha rappresentato per il mondo della moda e per il nostro territorio, ma anchespiega Sara Fortunati, direttrice del ‘Circolo del Design’ – uno stimolo e un’ispirazione per i tanti studenti che in città, in questo momento, hanno scelto di impegnarsi per diventare a vario titolo professionisti nell’industria della moda e del design”.

E a lei fanno eco Maria De Ambrogio e Stella Tosco, founder di “Serien°umerica”: “Siamofermamente convinte che il processo creativo non possa astrarsi dai vincoli produttivi e commerciali; pertanto, il lavoro di Alda è stato importante anche per aiutare i ‘brand’ più creativi nella comprensione del significato del proprio prodotto. In questo contesto, sottolineare la ricerca portata avanti da Alda Farinella equivale a celebrare la bellezza del nostro lavoro, che si caratterizza per un costante scambio con artigiani, ‘buyers’ e produttori. L’incontro con una personalità come quella di Alda genera immediatamente una grande forza, che si riflette sull’operato”.

Per info: “Circolo del Design” , via San Francesco da Paola 17, Torino; tel.331/4321195 o www.circolodeldesign.it

Gianni Milani

Nelle foto: Ritratto di Alda Farinella (ph. Alberto Nidola), Collezione Serien°umerica (ph. Ivan Cazzola), Allestimento mostra (ph. Tiziano Ercoli e Che Studio!)

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