Omaggio a Venezia all’Auditorium Giovanni Agnelli 

 

 

Un omaggio a Venezia, naturale crocevia di popoli e culture che, nei secoli, ha corrisposto la vocazione di essere un ponte tra Oriente e Occidente. Si tratta di un paesaggio sonoro immaginario nel segno della contaminazione fra generi, ispirato alle opere barocche di Antonio Vivaldi.

Il nuovo progetto personalissimo proposto dal violoncellista e compositore Giovanni Sollima, martedì 23 aprile alle ore 20.30, si intitola “Al-Bunduqiyya. Il concerto perduto”. Dopo il fortunato esordio dello scorso anno, l’eclettico e virtuoso siciliano torna a Lingotto Musica in compagnia del violino concertatore di Federico Guglielmo, noto studioso di Tartini e della musica strumentale veneziana, e dell’orchestra il Pomo d’Oro, specialista nella prassi esecutiva storica e già protagonista in stagione nel 2023.

Questo concerto – afferma Sollima – riprende nel titolo l’antico nome di Venezia quale luogo di convivenza, comunità e culture diverse provenienti dal Mediterraneo, dalle terre del Nord e dal levante. Si tratta di uno straordinario lavoro di montaggio di frammenti del passato, della musica classica e popolare, con l’obiettivo di aprire le composizioni a possibilità inedite e regalare alla musica una vita nel tempo attuale dell’esecuzione e dell’ascolto”.

Nel corso del concerto verranno eseguiti, di Vivaldi, il concerto per violino e violoncello RV 547, il concerto per violino e violoncello RV 544 e il recitativo dal concerto per violino RV 208. Di Giuseppe Tartini verrà eseguito il “Lieto ti prendo e poi”, aria del Tasso e gondoliera. Di Giovanni Sollima il Concerto Perduto, Moghul e The Family Three.

Il concerto in si bemolle maggiore RV 547 vede in evidenza la partecipazione del violino e del violoncello, dopo una breve introduzione lenta a carattere recitativo, gioiello risalente agli anni Venti del Settecento e scritto per soliste di spicco fra le trovatelle dell’Ospedale della Pietà. Esuberanza di fantasia inventiva e eccezionale sensibilità timbrica sono alla base della musica di Vivaldi, sempre caratterizzata dalla nettezza di disegno melodico, da una vivacità di fraseggio e di contrasti ritmici. La sua scrittura musicale è sempre chiara e trasparente sia nei tempi lenti che in quelli allegri, e certi adagi dei suoi concerti rivelano una sorprendente concentrazione emotiva e una efficace essenzialità espressiva, così da raggiungere una maniera di composizione nuova. Chiude la prima parte un altro brano popolare di impronta esotica, il canto abanese “Moje Bokura”, conosciuto a Venezia dalla fine del Seicento, dopo l’annessione del Peloponneso da parte della Serenissima. Nella seconda parte si ascolteranno anche due brani di Sollima, “Moghul” del 2018, che riecheggia suoni del lontano Oriente, e “The Family Three” del 2007, ispirato a riflessioni sull’ambiente e sul cambiamento climatico. Chiudono la serata due composizione del Prete Rosso, il concerto in fa maggiore “Proteo-ossia il mondo al rovescio” e il Recitativo dal concerto in re maggiore “Grosso Mogul”, che ricorda certe struggenti melodie zingare.

Fondato nel 2012, il Pomo d’Oro ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra i quali l’Opus Classic, il Premio Abbiati, il Diapason d’Or e lo Choc de classica. Giovanni Sollima è il compositore italiano più eseguito nel mondo, collabora con artisti di fama mondiale come Riccardo Muti, Yo –Yo Ma, Patti Smith, Stefano Bollani e Paolo Fresu. Per il cinema, la televisione e la danza ha scritto e interpretato musiche per Peter Greenway, Bob Wilson, Carlos Saura, Peter Stein e Caroline Carlson.

Il concerto sarà preceduto dalla presentazione del volume “Vivaldi – il buio e la luce” di Orlando Perera, alla presenza, insieme all’autore, di Nicola Gallino, Sala Madrid, ore 18.30

 

Mara Martellotta

 

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