Il Documento politico di Tempi Nuovi

Pubblichiamo il Documento politico di Tempi Nuovi, l’area cattolico popolare a sostegno della lista civica del Presidente Alberto Cirio.

 

PER UN PIEMONTE PIÙ POPOLARE

Le prossime elezioni regionali piemontesi dell’8 e 9 giugno rappresentano un appuntamento
importante non solo sotto il versante politico ma anche, e soprattutto, su quello amministrativo.
Perché il buon governo di una Regione, nel caso specifico il Piemonte, è il frutto di una visione
politica generale e di una capacità di saper amministrare con coerenza, trasparenza e coraggio un
territorio.

Le categorie politiche, e culturali, che intendiamo mettere in campo, valide ieri come oggi, sono
quelle storicamente riconducibili alla tradizione, alla cultura e alla prassi del cattolicesimo politico
italiano. Ovvero, cultura della mediazione; profilo riformista; alternativi alla radicalizzazione del
confitto politico; centralità del dialogo e del confronto; radicamento territoriale e sociale; senso dello
Stato; rispetto delle istituzioni; qualità della democrazia e autorevolezza e capacità della classe
dirigente. Tasselli di un mosaico che insieme contribuiscono a creare un progetto politico di buon
governo di un territorio.

Ora, è di tutta evidenza che nel rispetto della nostra storia politica, culturale e sociale, un’area politica
di matrice popolare non può che collocarsi al Centro. Un Centro dinamico, riformista, moderno,
democratico e di governo. Un Centro che non vive di rendita di posizione, che non è banalmente
equidistante rispetto agli schieramenti maggioritari e che, soprattutto, non si limita a gestire
l’ordinaria amministrazione. Ma, al contrario, un Centro creativo che sappia declinare una reale e
credibile “politica di centro” recuperando quei postulati essenziali che hanno caratterizzato le migliori
stagioni della politica italiana dal secondo dopoguerra in poi.

Per questi motivi un’area politica come la nostra, cattolico popolare e cattolico sociale, se è
impegnata a livello nazionale a costruire – con altre culture e altre esperienze politiche una forza di
Centro riformista, democratica e di governo, sul versante regionale si riconosce in una formazione
civica, autenticamente civica, che sappia declinare la cultura del buon governo e che, al contempo,
sappia essere espressione e voce dei territori nella loro complessità e diversa articolazione. E la
lista “civica” del Presidente Alberto Cirio può essere la risposta più concreta, e più dinamica e
coerente, per un’area politica centrista che fa del buon governo la sua cifra distintiva in una cornice
politica lontana da ogni forma di massimalismo, di estremismo e di populismo. Tre disvalori che sono
storicamente alternativi rispetto ad una concezione della politica basata sul rispetto dell’avversario,
sulla democrazia dell’alternanza e sul confronto di merito sui rispettivi programmi di governo.
Le grandi trasformazioni in corso, in particolare quelle che riguardano l’introduzione di nuove
tecnologie e dell’intelligenza artificiale nei processi produttivi e di governo, e quelle che riguardano

la tutela dell’ambiente e il ricorso a nuove fonti di energia, richiedono anche a livello territoriale una
gestione politica accorta e lungimirante, capace di ascolto dei territori della nostra regione che sono
variegati come lo sono anche le categorie che compongono il tessuto sociale ed economico
piemontese, evitando il duplice rischio dell’immobilismo e quello opposto del procedere in modo
ideologico senza considerare anche le concrete conseguenze delle scelte che vengono portate
avanti a livello nazionale, comunitario e globale. In una parola, nella gestione delle profonde
trasformazioni che caratterizzano l’attuale fase, serve il buonsenso, qualità dimostrata dal presidente
Cirio e unanimemente riconosciutagli.
Un tale approccio, pragmatico e non ideologico, è richiesto in particolare per le politiche sanitarie
della Regione, anche attraverso l’attuazione degli interventi finanziati con il PNRR, per rafforzare la
rete territoriale dei servizi pubblici su misura delle diversità dei territori, in una logica di collaborazione
tra Regione, enti e strutture sanitari e Comuni, aperta al contributo del terzo settore e del privato
sociale, e investendo anche sulla professionalità del personale del settore sanitario onde garantire
a tutti i ceti sociali una uguale opportunità di fruizione della sanità pubblica.

Ed è proprio con questo impegno, concreto e pragmatico, che l’area popolare e centrista accetta la
scommessa elettorale del prossimo giugno in Piemonte. Una scommessa che parte dalla difesa
degli interessi e delle istanze dei ceti popolari, dei ceti più deboli e di coloro che rischiano di pagare
a caro prezzo una crisi sociale che persiste e che si consolida sempre di più. Ma che, al contempo,
si sforza di elaborare un progetto politico di crescita e di sviluppo per l’intera Regione accettando le
nuove sfide che la società contemporanea fa emergere in tutta la sua ruvidezza.

Sfide che, però, non possono non essere accettate sino in fondo e a cui si risponde con le armi della
politica, delle idee, della cultura e della legittima rappresentanza dei ceti popolari.
Se questo è l’impegno politico concreto che si assume l’area cattolico popolare in vista delle elezioni
regionali del prossimo 8 e 9 giugno, è altrettanto evidente ribadire che saremo presenti nella lista
civica del Presidente Alberto Cirio. Una presenza politica, culturale, sociale e soprattutto
programmatica. Una presenza che ha obiettivo di rilanciare una cultura politica e, al contempo, dare
un contributo programmatico e di idee per il futuro governo della Regione Piemonte, ponendola
sempre più nel cuore delle dinamiche dell’Italia, dell’Europa, del Mediterraneo e con quel respiro
globale che richiedono le sue eccellenze tecnologiche, economiche, culturali e turistiche.

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