Perché i monumenti hanno dimenticato le donne?

Stimolare una riflessione civica intorno al patrimonio artistico urbano e all’esiguità dei monumenti dedicati alle donne. È quanto si prefigge Monumenta Italia, un progetto di arte pubblica a cura di Lisa Parola e Tea Taramino, realizzato anche con il sostegno della Consulta femminile regionale, che riunisce le competenze di lavoratrici della cultura accompagnate da una serie di opere ideate dall’artista Irene Pittatore.

“La scenografia urbana delle nostre città è composta soprattutto da ‘uomini che hanno fatto la storia’, mentre la partecipazione delle donne a fatti grandi e piccoli del passato è spesso sottaciuta. Poiché non raccontare la storia equivale a negarla, ritengo sia doveroso rovesciare la prospettiva e per questo la Consulta femminile sostiene con convinzione Monumenta Italia”, dichiara Ornella Toselli, presidente della Consulta femminile regionale. “Auspichiamo che queste azioni favoriscano il progressivo riconoscimento dei meriti di varia natura che le donne nel corso della storia hanno espresso, rendendo giustizia al loro effettivo contributo allo sviluppo della civiltà”.

L’iniziativa prevede una serie di affissioni pubblichea Torino, che contengono dati e interrogativi rispetto alla presenza delle donne nel patrimonio pubblico monumentale piemontese. Si parte con l’affissione del primo manifesto il 26 febbraio alle 18.30 in piazza Bottesini, nell’ambito della rassegna Opera Viva Barriera di Milano (fino all’11 marzo), per proseguire all’Urp del Consiglio regionale dove, dal 4 al 29 marzo, sarà esposta una serie completa di manifesti e due video e si concluderà con un’affissione di manifesti e light box alla stazione della metropolitana di piazza Bengasi (dal 6 al 31 marzo).

Il progetto riprende alcuni dati di Monumentale dimenticanza, un censimento a cura del Centro Studi e Documentazione Pensiero femminile APS sui monumenti dedicati a figure storiche femminili nelle città e comuni piemontesi e italiani. Dalla ricerca del 2018, sostenuta dal Consiglio regionale, è emerso che a Torino, nei capoluoghi di provincia piemontesi e nei 1.088 comuni sopra i 5mila abitanti il numero dei monumenti alle donne è esiguo, ove non pari a zero.

Il marzo alle 18 sarà invece inaugurata una mostra laboratorio, negli spazi dell’associazione culturale Recontemporary (in via Gaudenzio Ferrari 12b). Le opere di Irene Pittatore saranno presentate come strumenti di riflessione sulla presenza delle donne nello spazio pubblico e nella sua narrazione e saranno il punto d’avvio di laboratori e incontri aperti anche alle scuole e all’università.

Monumenta Italia parte quindi da Torino ma ha l’obiettivo, in un lungo periodo, di raggiungere altre città e contesti per proporre affissioni pubbliche e momenti di incontro.

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