È sold out all’Auditorium del Lingotto per il ritorno della star mondiale del pianoforte, Lang Lang, che suonerà venerdì 23 febbraio prossimo alle 20.30
Il suo recital pianistico avrà al centro la forma libera, con scelta di brani da Gabriel Fauré a Robert Schumann fino a Frydryk Chopin.
Per il New York Times si tratta “dell ‘artista della classica più in voga sul pianeta”, tanto da essersi esibito nelle più grandi sale da concerto del mondo, per i reali inglesi a Buckingham Palace e per papa Francesco in Vaticano.
Virtuoso celebre per la sua esuberanza pop, ha suonato alla cerimonia inaugurale di apertura delle Olimpiadi di Pechino e ai Grammy Awards con i Metallica.
A quindici anni dalla sua ultima esibizione a fianco di Daniel Harding e della Royal Concertgebouw Orchestra, il grande pianista fa ritorno all’Auditorium del Lingotto con un repertorio totalmente romantico, quale seconda tappa del tour che il 19 febbraio lo vedrà impegnato all’Accademia di Santa Cecilia a Roma.
Per il suo programma torinese Lang Lang intreccia la cantabilità suadente della Pavane in fa diesis minore op. 50 che più ha contribuito alla fortuna di Gabriel Fauré dalla sua creazione, avvenuta nel 1888 con l’aggiunta di un coro ai Concerts Lamoureux; le otto folgoranti fantasie di Kreisleriana op. 16 del 1838 di Robert Schumann e dedicate a Chopin; una scelta di brillanti Mazurche di Fryderyk Chopin, che si iscrivono nel comune repertorio della Salonmusik coltivato ininterrottamente dal compositore fin dai precoci esordi nei salotti dell’aristocrazia di Varsavia; la Polacca in fa diesis minore op. 44 del 1841, una pagina chopiniana dal tono eroico fortemente sperimentale a livello formale, che fu lo stesso autore a definire “una specie di Fantasia in forma di Polacca”. Detta anche Polonaise, la Polacca in fa diesis minore risulta un’opera sperimentale che nasce nel 1841, anno in cui Chopin andava ricercando per le sue composizioni nuove soluzioni formali che raggiungeranno la loro espressione più alta nella Fantasia in fa minore op.49. Pubblicata nel 1841 questa Polacca, anzi Fantasia in forma di polacca, sollevò gli entusiasmi di Huneker, Liszt e molti altri. Si tratta di una pagina arditamente concepita e realizzata. Il tema della Polacca sgorga da un gruppo di suoni inesistenti affermandosi con un tono drammatico, che rivela subito la personalità di Chopin.
Mara Martellotta
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