Dopo il Disegno di legge della Giunta regionale presentato dall’assessore Chiara Caucino nella scorsa seduta, il presidente della seconda Commissione Valter Marin ha aperto la discussione generale sulla Pdl 253 che anch’esso modifica le norme in materia di edilizia sociale.
Monica Canalis (Pd), prima firmataria del progetto di legge, ha illustrato i punti salienti del suo documento. È partita dai requisiti di residenza necessari per l’assegnazione delle case popolari, chiedendo che il termine sia riportato a tre anni (oggi sono cinque). Su questo punto il presidente Marin ha ricordato che la Commissione è in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale.
La consigliera ha parlato poi della difficoltà – soprattutto per gli stranieri – di reperire il certificato di mancata proprietà di altri immobili, chiedendo di poter far valere una autocertificazione e di limitarlo allo stato estero di nazionalità.
Per valutare le decadenze delle assegnazioni degli alloggi popolari, Canalis ha proposto di istituire formalmente in ogni Atc un’apposita commissione e di avere un unico regolamento su tutto il territorio regionale.
Per fronteggiare le difficoltà economiche di sempre più famiglie assegnatarie, la consigliera ha chiesto di valutare i casi in base all’Isee del nucleo famigliare e di aumentare il Fondo sociale con cui vengono coperti i casi di morosità incolpevole, pesando così meno sui singoli Comuni di residenza. Al termine della sua illustrazione la consigliera ha chiesto di stanziare 10 milioni di euro di risorse regionali per gli anni 2024-2026 per l’edilizia sociale.
Silvana Accossato (Luv) nel suo intervento ha ribadito le proposte di Canalis sottolineando le difficoltà per le famiglie non tanto di pagare l’affitto, ma di far fronte alle bollette.
La discussione generale sulla Pdl 253, con l’intervento di Francesca Frediani (M4o-Up), proseguirà nella prossima seduta.
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