In un messaggio al presidente Pier Franco Quaglieni in occasione del 55. anniversario del Centro. Il Premio Pannunzio viene consegnato quest’anno a Giordano Bruno Guerri
Egregio Presidente,
purtroppo gli impegni di governo non mi permettono di partecipare al cinquantacinquesimo anniversario della fondazione del Centro Pannunzio di Torino, una realtà culturale che con le sue attività porta alta la bandiera dell’idea liberale crociana sviluppata nel dopoguerra da Mario Pannunzio nell’incredibile fucina di talenti giornalistici che fu la rivista settimanale “Il Mondo” da lui fondata e diretta dal 1949 fino alla chiusura nel 1966.
Furono molte e diverse tra loro le intelligenze raccolte intorno a questa iniziativa editoriale che seppe anche essere un centro di discussione sui principali temi della prima Italia repubblicana grazie ai “Convegni del Mondo”. L’approccio crociano, vivificato delle eredità di Gaetano Salvemini e Luigi Einaudi, produsse un ambiente di intensa vivacità culturale, in cui esperienze e percorsi differenti si incrociarono, portando al superamento delle pregiudiziali ideologiche dell’immediato dopoguerra. E ciò avvenne a beneficio di una militanza civile non subordinata alle discipline di partito, una militanza capace di accogliere idee delle più varie provenienze per contribuire al progresso sociale, civile e democratico della nostra Nazione.
L’Italia di oggi deve molto a Mario Pannunzio e la vostra attività da oltre mezzo secolo ha il merito non solo di tener viva la sua memoria, ma anche di promuovere iniziative pienamente rispondenti al suo spirito libero e curioso. Nel rivolgere a tutti Voi il mio personale saluto, auguro alla celebrazione di questa importante ricorrenza il successo che merita.
Gennaro Sangiuliano
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Il ministro Sangiuliano ci ha piacevolmente stupiti in questa e in altre occasioni. Fino ad ora mi è sembrato persona di cultura nel posto giusto finalmente un non allineato con certa sinistra. Che parli bene del Centro Pannunzio non dovrebbe stupirci , ma in tempi così grami per la Cultura diventa cosa mirabile. Bravo , signor Ministro!