IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Il f a t t o quotidiano non rispetta più nessuno, neppure i morti. La vignetta che riproduciamo bolla a caratteri di fuoco l’indecenza di un disegnatore e di un direttore responsabile che oltraggiano il cadavere del presidente emerito Napolitano, pensando di suscitare ilarità. Solo animi volgari non sanno trovare un limite di fronte al mistero della morte. Non è una questione politica, ma una questione etica che va ben oltre il cattivo gusto. Per molto meno Giovannino Guareschi venne condannato per vilipendio del Presidente della Repubblica perché pubblico’ una vignetta con il Presidente Einaudi che passava in rassegna dei Corazzieri fatti a bottiglia di vino con riferimento a quello prodotto dai Poderi Einaudi.
Questa vignetta del giornale travagliato o travagliesco che sia, rivela un imbarbarimento sconcertante che segna davvero la fine della civiltà politica. La satira deve essere libera, ma i morti e la morte vanno rispettati sempre. Anche gli antichi avevano rispetto per i morti. Solo Achille trascino’ nella polvere il cadavere di Ettore. Oggi il direttore del “Fatto” si rivela fuori da ogni regola civile e deontologica . L’Ordine dei Giornalisti dovrebbe intervenire con la necessaria chiarezza perche‘ quella vignetta non esprime assolutamente la libertà di stampa, ma la dozzinale volgarità di chi cerca la notorietà nella offesa dei valori più intangibili.