Per la Stagione del Teatro Stabile di Torino, con Manuel Agnelli, Casadilego per la regia di Valter Malosti
Sarà il prossimo 6 giugno il debutto di Lazarus, l’opera rock di David Bowie, al teatro Carignano per la regia di Valter Malosti. Nel ruolo Manuel Agnelli, cantautore e storico frontman degli Afterhours.
Insieme a lui saranno in scena Casadilego, polistrumentista e cantautrice vincitrice della XIV edizione di X Factor Italia, e la coreografa e danzatrice Michela Lucenti.
A completare il cast Dario Battaglia, Attilio Caffarena, Maurizio Camilli, Noemi Grasso, Maria Lombardo, Giulia Mazzarino, Camilla Nigro, Isacco Venturini.
La band è composta da Laura Agnusdei, Jacopo Battaglia, Ramon Moro, Amedeo Perri, Giacomo Rost Rossetti, Stefano Pilia, Paolo Spaccamonti.
La cura del movimento è di Marco Angelilli, le coreografie di Michela Lucenti, cori e pratiche della voce di Bruno De Franceschi.
LAZARUS fu rappresentato per la prima volta il 7 dicembre del 2015 al New York Theatre Workshop di Manhattan e questa ha coinciso con l’ultima apparizione di David Bowie, che moriva il 10 gennaio 2016.
A più di cinquanta anni dal romanzo originale “The man who fell to Earth” di Walter Tevis, lo stesso autore del libro che ha poi dato origine alla fortunata serie televisiva de ‘La regina degli scacchi’, e a quaranta anni dall’omonimo film di Nicholas Roeg, che ha visto David Bowie nella sua migliore prova d’attore, l’artista britannico ha scelto di riprendere in Lazarus le fila dell’infelicità della storia del migrante interstellare Newton, costretto a rimanere sulla Terra, scrivendo insieme a Walsh un sequel labirintico de “L’uomo che cadde sulla terra”.
Nella versione di Bowie e Walsh l’alieno è prigioniero sulla Terra, sempre più isolato nel mondo, chiuso nel suo appartamento, in preda alla depressione e vittima dei suoi fantasmi e della dipendenza dal gin. Un moribondo che non riesce a morire.
“Bowie – spiega il regista Valter Malosti – era un’antenna sensitiva dello spirito del tempo e delle arti, percepiva umori e atmosfere e tutto digeriva in una sintesi geniale e alchemica, dato anche il suo interesse per questa materia, in cui l’androginia e l’energia dionisiaca fanno esplodere l’interiorità e l’identità in mille frammenti e altrettante maschere”.
“Alla luce della sua morte – prosegue il regista – tendiamo a leggere tutto ciò che ha creato David Bowie come allegoria autobiografica, soprattutto quando ci vengono dati degli indizi apparentemente ovvi come in Lazarus. Ma Bowie, come sempre nelle sue allegorie, sta utilizzando un alter ego nella persona di Newton, mobilitandola come veicolo per una serie di temi costanti che ritroviamo nella sua musica, quali l’invecchiamento, il dolore, l’isolamento, la perdita dell’amore, l’orrore del mondo e la psicosi indotta dai media. Newton è al tempo stesso Bowie e non è Bowie”.
Lo spettacolo include numerosi brani fra i più celebri di David Bowie e quattro inediti scritti appositamente, legati in modo da costruire una drammaturgia frammentata e affascinante al tempo stesso.
Mara Martellotta
Lazarus di David Bowie e Enda Walsh
Versione italiana di Valter Malosti
Biglietteria del teatro Stabile di Torino
Tel 0115169555
Numero verde 800235333
Teatro Carignano, piazza Carignano 6
Dal martedì al sabato dalle 13 alle 19.
Domenica dalle 14 alle 19. Lunedì riposo
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