Amori e amanti alla Corte dei Savoia

Fu un matrimonio sereno, nessun dubbio, malgrado la differenza di età, ben 18 anni, e nonostante le nozze combinate.
Ma la vita coniugale di Cristina di Francia, la prima Madama Reale, durò poco perché suo marito Vittorio Amedeo I di Savoia, sposato all’età di 13 anni, morì in circostanze misteriose, malaria o sospetti di avvelenamento.
Ebbero però il tempo di mettere al mondo diversi figli e di non passarsela tanto male tra feste e banchetti a corte, visite a palazzi e castelli, passeggiate nei parchi di Mirafiori e del Lingotto. Tutto insomma scorreva in modo tranquillo e piacevole. Ciò però non significa che la duchessa non abbia vissuto altre relazioni sentimentali durante il matrimonio. L’amato consorte è spesso lontano, sui campi di battaglia, Cristina è bella e giovanissima, ama divertirsi e ballare, e le cronache del tempo le attribuiscono avventure galanti. Alcune di queste relazioni sono provate mentre altre sono inventate di sana pianta come quelle che dicevano che Madama Reale ricevesse i suoi amanti nel Castello del Valentino. Tutte malignità ma comunque il vero grande amore della sua vita fu il conte Filippo d’Aglié, proprietario del famoso castello, la cui bellezza non passò inosservata alla duchessa. Un amore a prima vista. I due si cominciano a frequentare, si vedono spesso, le voci sul loro legame giungono alle orecchie di Vittorio Amedeo ma non è il caso di suscitare scandali, meglio tacere.
Per la duchessa Cristina, Filippo è un amante entusiasta ma anche un consigliere politico saggio e fedele. Un amore profondo che durò per il resto della loro vita. Dagli amori di Madama Cristina, la prima Madama Reale, passando per quelli di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours e gli intrighi dell’epoca di Vittorio Amedeo II per arrivare fino a Vittorio Emanuele II con la Bela Rosin, “da facile conquista a compagna di vita”, e alla contessa di Castiglione, il libro del fossanese Pier Giorgio Viberti “Amori e amanti alla corte dei Savoia”, Edizioni del Capricorno, rilegge le vicende di Casa Savoia in un modo nuovo e intrigante. Non un romanzo storico ma un saggio di storia a tutti gli effetti che riporta eventi realmente accaduti puntando l’attenzione sulle vicende amorose di alcuni personaggi vissuti dentro la corte dei Savoia dalla metà del Seicento alla fine dell’Ottocento. E che dire di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, la seconda Madama Reale? Quando morì suo marito, il duca Carlo Emanuele II, Maria Giovanna Battista assunse la reggenza del Ducato di Savoia ma non tralasciò di certo le avventure sentimentali, numerose e assai vivaci, all’interno di una corte amante dei piaceri, stile Versailles. D’altronde, lo stesso Carlo Emanuele II, durante la loro relazione, ebbe molte amanti e figli illegittimi. Ma attenzione, sottolinea l’autore, “l’uso del potere come strumento di seduzione e di conquista, precisa l’autore, non è stato prerogativa del solo genere maschile e lo dimostrano in modo clamoroso le vicende delle due Madame Reali che guidarono il Ducato Sabaudo nel Seicento. Alla morte dei rispettivi consorti, Cristina di Borbone e Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours vissero intense vicende passionali, del tutto simili a quelle dei colleghi maschi”.
Poi il racconto si fa avvincente e si accendono i riflettori sulla capacità seduttiva delle donne per fini politici. Si entra nel campo delle spie o degli 007. Un compito svolto, per brevi periodi, da personaggi femminili presenti nella corte di Torino. Come la contessa di Verrua che non esitò a tradire il suo amante, Vittorio Amedeo II, inviando informazioni segrete al cardinale Richelieu. Oppure l’attrice teatrale torinese Laura Bon, il primo grande amore di Vittorio Emanuele II, della quale si servì Cavour per spiare il governatore austriaco del Lombardo-Veneto. Ma la più nota professionista in questo campo “paragonabile a Mata Hari per bellezza e fama”, fu la contessa di Castiglione, cugina di Cavour, ritenuta tra le donne più belle e affascinanti della sua epoca. Per la sua attività di agente segreto ebbe numerosi amanti di prestigio tra cui l’imperatore Napoleone III. La crisi dei rapporti matrimoniali e la libertà sessuale erano una consuetudine nelle famiglie regnanti in tutta l’Europa. Tutto ciò non accadeva solo alla corte sabauda ma anche, e in modo più spettacolare, a Parigi, Vienna, Mosca, San Pietroburgo e in altre città europee. Leggere il libro di Viberti è un po’ come indagare dietro le quinte della grande storia, un testo ben documentato in cui amori, amanti e tradimenti di Casa Savoia mettono in luce i meccanismi politici e sociali della vita di Corte dal ‘6oo alla fine dell’800. “Per scoprire che, per i Savoia come per tutte le grandi dinastie europee, amore e politica non sono due mondi così lontani e incomunicabili..”.
Filippo Re
nelle foto  Cristina di Francia
Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours
la Contessa di Castiglione (Virginia Oldoini)
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