Gli abbonamenti, con riduzione del 50% sul costo effettivo per i dipendenti, sono stati 1316 (Giunta più Consiglio Regionale), per una spesa complessiva di 413mila e 999 euro. Attivo un bando anche per le aziende private con determinati requisiti, anche esso cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente. E l’assessore annuncia che sono in cantiere nuove iniziative per sostenere il welfare aziendale.
La Regione cambia casa e va nel nuovo grattacielo in zona Lingotto? Tutto molto bello, ma occorre anche pensare agli altri lati della medaglia, primo fra tutti l’eventuale difficoltà dei dipendenti a raggiungere il posto di lavoro.
Una preoccupazione che l’assessore al Personale si è posta fin dal primo giorno lavorando, insieme al Mobility manager della Regione, Massimo Isaia, a una procedura regionale di agevolazione al mezzo di trasporto TPL – per i dipendenti di Regione Piemonte.
I numeri dimostrano che i risultati sono stati molto positivi e che la risposta è stata rapida e massiccia.
Per quanto riguarda i dipendenti della Giunta (quelli che stanno trasferendosi proprio in questi giorni nel nuovo mastodontico edificio), le adesioni (abbonamenti acquistati dai lavoratori con sconto del 50 per cento sul costo effettivo) sono state 1316, per una spesa complessiva di 399mila e 999 euro. Sommando i soggetti già abbonati, il numero sale a 1471, per una spesa complessiva di 413mila e 999 euro finanziati per 124.197,06 euro dal Ministero dell’Ambiente e per la restante parte (82.798,04) dalla Regione Piemonte.
In totale, le società di trasporto coinvolte sono 14 con la parte del leone interpretata, come prevedibile, da GTT che, da sola, raccoglie 1271 abbonati per una spesa complessiva di 299.636 euro.
Numeri decisamente superiori a quelli del 2022 (546 abbonati per 264.159 euro) e a quelli del 2019 (973 abbonati, 10 società e 436.421 euro, dovuto a un utilizzo più abbondante del trasporto extra urbano, decisamente più caro.
Ben più contenuti i numeri dei dipendenti del Consiglio Regionale: 155 abbonati in tutto per una spesa di poco più di 74mila euro.
Il confronto tra le annualità passate, a circa pari condizione economica, dimostra che nel 2023 gli abbonamenti sono cresciuti del 50 per cento (decisamente in forte crescita gli urbani); in relazione all’annualità 2022 (post-Covid dove il TPL ha sofferto molto) nel 2023 sono triplicati.
Ma le agevolazioni per un trasporto dei lavoratori sempre più sostenibile non riguardano soltanto la Regione. E’ stato infatti attivato un bando regionale di incentivazione dell’utilizzo del trasporto pubblico locale per i lavoratori di aziende private.
Le condizioni sono le seguenti: che l’azienda (di almeno 100 dipendenti) abbia nominato il Mobility Manager (come prevede la nuova legge), che abbia adottato un Piano spostamento casa-lavoro e di cofinanziare almeno il 20% dell’esborso. Tale bando è sostenuto da un finanziamento a fondo perduto di 3.052.465 euro destinati ai contributi per acquisto di abbonamenti annuali TPL per i lavoratori.
Il bando è consultabile al seguente indirizzo web, sul sito della Regione:
E’ importante ricordare che le imprese e le pubbliche amministrazioni con singole unità locali con più di 100 dipendenti ubicate in un capoluogo di Regione, in una Città metropolitana, in un capoluogo di Provincia, ovvero in un Comune con popolazione superiore a 50mila abitanti, sono tenute ad adottare, entro il 31 dicembre di ogni anno, un Piano spostamento casa-lavoro del proprio personale dipendente.
L’assessore regionale al Personale sottolinea che mettere in condizione i dipendenti regionali di poter raggiungere il nuovo grattacielo a costi agevolati è sempre stata considerata una priorità assoluta e si è dichiarata soddisfatta della massiccia adesione riscontrata. Questo progetto, che si può considerare “di prima necessità” fa parte di un pacchetto di interventi di welfare aziendale che l’assessore ha intenzione di mettere in pratica nei prossimi mesi, quando il nuovo grattacielo sarà operativo a pieno regime: da nuove soluzioni per permettere la conciliazione fra la vita lavorativa e quella famigliare a soluzioni come la «baby room» e la «pet room», per consentire a chi ha figli o animali domestici, in caso di necessità, di non dover rinunciare a lavorare serenamente.
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