È un classico gioiello del nostro patrimonio artistico, poco conosciuto e inaccessibile, ma grazie ai volontari del Fai, il Fondo per l’ambiente italiano, ha aperto le sue porte al pubblico per la prima volta con le tradizionali giornate Fai di primavera.
È Villa Cimena, perla del Seicento nascosta tra alberi secolari e nobili aiuole sulla collina di Castagneto Po, a pochi chilometri da Torino. Solenne si presenta la facciata della dimora con un doppio portico che fa pensare alle ville palladiane con il particolare che le colonne hanno il capitello ionico in basso e quello corinzio nella parte superiore. Da là si gode uno splendido panorama sulle colline, sulle Alpi e sulla pianura segnata dal Po tra Gassino e Chivasso. Un’occasione speciale per conoscerla e visitarla. Circondata da un grande parco e dal bosco, la Villa, anticamente chiamata il “Palazzo”, fu edificata nel 1663 dai marchesi Turinetti di Priero come residenza di campagna e conobbe il suo massimo splendore alla metà dell’Ottocento quando venne completamente ristrutturata dai marchesi Thaon di Revel che la trasformarono in una villa neoclassica, così come la vediamo oggi. I lavori per la progettazione furono affidati alle mani sapienti di Carlo Sada di Bellagio, l’architetto di spicco del tempo e fedelissimo di re Carlo Alberto. Allievo di Pelagio Palagi, Sada lavorò a Racconigi e a Pollenzo realizzando in particolare opere neoclassiche in Piemonte. Il magnifico parco con i giardini all’inglese fu disegnato nel 1847 dal torinese Marcellino Roda, geniale architetto del paesaggio italiano. Le sale della villa padronale sono distribuite su tre piani e ospitano manufatti di ebanisti piemontesi e opere di importanti pittori quali Francesco Beaumont e Vittorio Amedeo Cignaroli, bronzetti di Pierre Philippe Thomire e arredi dello scultore ed ebanista astigiano Giuseppe Maria Bonzanigo.
La Villa e il suo parco sono talmente incantevoli da essere utilizzati sovente come set cinematografico. Più volte si sono visti nelle scene di diversi film e serie televisive come “La donna della domenica”, Cento Vetrine e La Traviata. I marchesi Thaon di Revel vissero nella tenuta fino al 1969 quando fu venduta a un industriale che restaurò e arricchì gli interni con preziose opere. Nel 2015 Villa Cimena fu ceduta ad una società commerciale che l’affitta per matrimoni e ricevimenti, una classica location. É quindi aperta al pubblico soltanto in particolari occasioni o su prenotazione.
Filippo Re
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