“Addio Torino bella…”

PAROLE ROSSE Di Roberto Placido

Addio Lugano bella, la canzone (https://youtu.be/k84G4ODpBsE) degli anarchici italiani, mi è ritornata in mente  sabato 4 marzo alla fine del corteo degli anarchici, contro il 41 bis ed a sostegno dello sciopero della fame di Alfredo Cospito, detenuto in regime carcerario duro a seguito della condanna per un grave attentato. 

Non  entro nel merito del 41 bis e della sua applicazione, le perplessità sono diffuse, in particolare riferite al detenuto Cospito. Sul tema vi segnalo questo bell’articolo  dell’Avvenire   (https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/incendiaria-disumanita) dell’ex Procuratore aggiunto di Torino Paolo Borgna. Mi ha fatto riflettere, da un lato sulle differenze e sui comportamenti dell’anarchia e degli anarchici del passato, recente e lontano, con quelli dei nostri giorni e sui gravi incidenti che si sono verificati a Torino. La riflessione l’ho fatta in particolare sugli incidenti e su chi avrebbe dovuto evitarli. Sul comportamento dei manifestanti non c’è molto da aggiungere, le immagini, le scritte e le devastazioni sono molto meglio delle parole. Sulle responsabilità  dei vertici locali e nazionali della  Polizia e delle istituzioni  invece sì- Il corteo era stra annunciato come duro e violento. C’era,  non il rischio, ma la certezza di azioni violente. Anche il percorso era, più o meno, concordato. Ci si attendeva, da parte del Comune e delle sue varie emanazioni AMIAT, Vigili Urbani, provvedimenti adeguati.

Invece abbiamo assistito, a parte la chiusura dei cestini, ad azioni di routine, e l’invito da parte di agenti di Polizia, il giorno prima, ai negozi e bar di abbassare le serrande e togliere i dehor, e null’altro.  Avrebbero dovuto prendere ed effettuare  provvedimenti atti a prevenire e ridurre al minimo i danni. Cioè,  la rimozione, lungo il percorso, di cestini, bidoni dei rifiuti, monopattini e delle auto  evitando così che venissero rovesciati i primi, incendiati  i secondi, usati come arieti contro vetrine i monopattini.  Alcuni agenti  hanno ammesso di essersi accorti durante le ore precedenti il corteo che  i monopattini erano praticamente scomparsi nell’area del percorso e se li erano ritrovati per  l’uso improprio  da parte d alcuni manifestanti. E  poi la devastazione di molte auto parcheggiate. La cosa risalta ancora maggiormente se si pensa che per la corsa podistica  “ Just The Woman I am”  del giorno dopo, il 5 marzo 2023, sempre a Torino, in alcune aree del percorso erano stato  previsto il divieto di parcheggio e la rimozione delle autovetture.  Non tutti sono coperti, la cosa vale sia per le auto che per i negozi,  dall’assicurazione per atti vandalici. Veniamo così alla parte più incredibile, l’azione della Polizia, tra l’altro lo schieramento delle forze dell’ordine era massiccio, qualcuno dice molto superiore ai manifestanti , arrivati da tutta Italia ed Europa  Ha contenuto, come ha dichiarato il  Questore di Torino, il corteo dei manifestanti evitando gli scontri,  senza difendere gli obiettivi sensibili, i  monumenti, il Santuario della Consolata, protettrice della Città di Torino, le banche ed i negozi. L’ordine, confermato da diversi agenti di Polizia e da alcuni esponenti sindacali, era di lasciare fare senza intervenire.   (https://twitter.com/stampatorino/status/1632295272998125568?s=48&t=QeAZF3RLrjFHEjfR5gHIZw)

 E’ molto più facile ordinare agli agenti , a cui va, in quanto lavoratori la solidarietà, di manganellare e caricare altri lavoratori,  studenti e pacifisti. Un po’ meno quando si tratta di Black Block e anarchici.  Era conveniente, in particolare al governo nazionale, lasciare mano libera  per potere affermare che la furia anarchica ,  le piazze “rosse” e  di conseguenza di sinistra sono il problema del paese.

Basta leggere i titoli delle prime pagine dei giornali di destra del giorno dopo, utili a coprire pecche ed incapacità dell’esecutivo nazionale. Veniamo al fatto più incredibile, le dichiarazioni, il giorno dopo, del Questore di Torino Vincenzo Ciarambino  e del Sindaco Stefano Lo Russo. Le dichiarazioni del Questore, sul fatto che non immaginava violenze e danni verso auto e negozi e con la loro azione hanno evitato danni maggiori preservando il centro cittadino e la stazione, come se Piazza Arbarello e Via della Consolata si trovassero al Villaretto, sono incredibili ed inaccettabili. Quelle del Sindaco sono state poi “lunari”, fare i complimenti ai vertici della Polizia torinese invece, oltre a rispondere di quanto non fatto dalla città, di chiedere le dimissioni del Questore e protestare decisamente con il ministro dell’Interno, l’ineffabile  Matteo Piantedosi e con il governo. Sindaco Lo Russo, se ci sei batti un colpo, Torino non merita tutto questo.

 

P.S. Non so se fa ridere o piangere, giudicate voi, quanto mi ha raccontato un amico. Il giorno dopo va a prendere un caffe in un bar di Via della Consolata, risparmiato dalla furia anarchica, e mentre lo sorseggiava, arrivano due agenti di Polizia e chiedono al barista come mai non gli avevano rotto le vetrine. Si sposta nella Libreria delle Edizioni Paoline e mentre consulta i libri arrivano i Vigili Urbani che chiedono di accelerare nella sostituzione delle vetrine danneggiate in quanto le transenne messe dal Comune a protezione venivano rubate, confidavano che ne avevano trovate in un cantiere edile, e le dovevano portare via.

 

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