“L’assassino dei pupazzi” Una scia di sangue percorre Torino

Venerdì 24 febbraio prossimo, presso il centroVol.To di via Giolitti 21 a Torino, presentazione del terzo libro della trilogia del commissario Montelupo, dal titolo “L’assassino dei pupazzi”(Golem Edizioni, 2022), scritto dal giornalista Gioele Urso

 

Venerdì 24 febbraio prossimo, alle ore 19:00,verrà presentato, presso il centro di volontariato Vol.To, il terzo volume della trilogia del Commissario Montelupo. Come gli altri due libri della  trilogia di Montelupo, personaggio ideato dal giornalista e scrittore Gioele Urso, anche “L’assassino dei pupazzi” è un testo di ambientazione e contenuto che riguardano l’ambito del thriller sociale, e può essere letto singolarmente senza per forza aver seguito le precedenti opere “Le colpe del nero”(Edizioni del Capricorno, 2018) e “Calma & Karma” (Golem Edizioni, 2020).

Ne “L’assassino dei pupazzi” il protagonista è ancora una volta il Commissario Montelupo, che affonda le mani in un terreno insidioso e sconosciuto, dove a farla da padroni sono l’omertà, la connivenza e gli interessi, e in cui il confine tra criminalità e legalità non appare così marcato .

Torino è percorsa da una scia di sangue e da una serie di truci omicidi che rappresentano l’epilogo di una carneficina insensata. Nel romanzo non è presente un luogo fisico, ma un elemento più duraturo nel tempo, che approda alla ricomposizione di tutti i pezzi del puzzle sparsi sul tavolo. I personaggi presenti sono sempre gli stessi e sono rappresentati dal commissario Montelupo, da Ignazio La Spina, dal giornalista Gianni Incerti, cui si aggiunge la figura di Corrado Tarantella, un vigile urbano con il sogno di diventare poliziotto. Insieme tentano di portare alla luce ciò che qualcuno voleva nascondere sotto un cumulo di sabbia. Il killer prende di mira il sistema di potere della città, un sistema che non può essere annientato e all’apparenza invincibile. Esiste un sottile fil rouge che lega questi tre volumi noir e che va al di là del singolo episodio, e è rappresentato dalla solitudine in cui versa chi vive ai margini della società. Questo sentimento diventerà  l’ossessione del Commissario Montelupo. I fatti narrati sono di pura finzione, anche se all’interno di queste pagine vi sono tratti di verità. “L’assassino dei pupazzi rappresenta la conclusione di questo percorso, avviato da “Le colpe del nero”, in cui il racconto faceva riferimento al Centro di Identificazione ed Espulsione di Torino.

MARA MARTELLOTTA

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