Tutto pronto per ottenere la certificazione, voluta dall’assessore regionale al Personale e alla Famiglia, Chiara Caucino, che ha studiato insieme alla Provincia autonoma di Trento gli impatti positivi del provvedimento sui dipendenti e sui loro nuclei famigliari: «Obiettivo: aumentare il benessere dei dipendenti e delle loro famiglie e, di conseguenza, la produttività e la natalità, rendendo la Regione Piemonte sempre più flessibile e attenta alle esigenze di chi lavora all’interno dell’Ente».
La Regione – su proposta dell’assessore al Personale e alla Famiglia, Chiara Caucino – ha deliberato di attivare il processo volto all’ottenimento della certificazione Family Audit per l’Ente. Il provvedimento è stato approvato con un protocollo di giunta riguardante la condivisione di buone pratiche sulle politiche famigliari. Sono già stati e individuati i referenti del progetto, ed è stata presentata la domanda finale.
Lo standard Family Audit è uno strumento di management e di gestione delle risorse umane a disposizione delle organizzazioni pubbliche e private che su base volontaria intendono certificare il proprio impegno per l’adozione di misure volte a favorire il bilanciamento degli impegni vita e lavoro dei propri occupati.
L’iter di applicazione della certificazione Family Audit richiede tre anni e sei mesi e si svilupperà in tale modo: sei mesi di Audit-progettazione-valutazion e che porterà all’elaborazione del Piano aziendale, tre anni di attuazione e implementazione delle azioni contenute nel Piano.
L’intero percorso, che dovrebbe presumibilmente concludersi ad aprile 2026, sarà monitorato da due professionisti esterni: un consulente e un valutatore.
L’assessore Caucino, per toccare con mano i vantaggi della certificazione già in autunno si era recata a Trento, dove è nata l’iniziativa che è diventata poi di carattere nazionale.
Verranno formati due gruppi di lavoro per progettare il piano e comprendere le reali necessità dei dipendenti e delle loro famiglie: oltre ai responsabili e ai dirigenti sarà presente una delegazione dei dipendenti stessi, sul modello tedesco, per far sì che ogni esigenza venga presa in considerazione.
«La Regione Piemonte – spiega l’assessore Caucino – che ha presentato il piano nell’auditorium della Città Metropolitana di Torino – si conferma così una regione all’avanguardia nelle politiche per la famiglia: sia quelle rivolte all’esterno (con iniziative come il recente bando “Comuni amici della famiglia”) sia al proprio interno, favorendo quelle politiche di welfare aziendale finalizzate a favorire la migliore conciliazione fra lavoro e famiglia e, di conseguenza, la natalità. Questo, nelle nostre previsioni avrà un effetto positivo sia sulla produttività sia sul benessere famigliare dei nostri dipendenti, che devono essere messi nelle condizioni di svolgere le loro funzioni. Confrontandomi con i colleghi della Provincia autonoma di Trento ho potuto vedere i loro eccellenti risultati e sono certa che questi si ripeteranno anche in Piemonte».
Le Organizzazioni certificate «Family Audit», dunque, sono orientate al benessere aziendale in coerenza con specifici parametri indicati in particolari linee guida.
Per ottenere tale certificazione la Regione si sottopone quindi a un processo di auditing, durante il quale viene «passata sotto lo scanner» a garanzia della serietà del progetto.
In Italia, l’Ente di certificazione proprietario dello standard è la Provincia Autonoma di Trento.
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