Rendere accessibile alla cittadinanza l’area verde contigua all’ospedale Amedeo di Savoia, creare uno spazio protetto destinato al servizio di “drop in” (la restituzione di siringhe usate in cambio di nuove) e alla conseguente autosomministrazione consapevole di stupefacenti.
Il tutto, attraverso le necessarie intese con l’ASL Torino, allo scopo di migliorare il decoro urbano e la qualità di vita dei residenti, oltre che di tutelare la vita dei tossicodipendenti a fronte di complicazioni dovute a overdose o stupefacenti adulterati.
Queste le linee guida di una mozione (presentata in aula dal consigliere Claudio Cerrato) approvata in Consiglio comunale con 25 voti a favore e 5 contrari. Il voto ha avuto luogo dopo gli interventi dei consiglieri e consigliere Diena, Russi, Garione, Viale, Ciampolini, Abbruzzese (favorevoli al provvedimento) Crosetto e Liardo (contrari in quanto non prospetta a loro avviso politiche adeguate di contrasto alle sostanze stupefacenti e di recupero dei tossicodipendenti). L’assessore Rosatelli ha espresso il sostegno della Giunta al documento.
La finalità, è stato spiegato, è quella di ovviare ad una situazione che attualmente vede due ordini di problemi, in parte non indipendenti uno dall’altro. Il complesso ospedaliero di corso Svizzera racchiude un’area boschiva, recintata e contigua ad un appezzamento comunale, lungo la sponda del torrente Dora, nel quale nel 2009 era stata inaugurata una pista ciclopedonale, oggi temporaneamente chiusa.
Un comprensorio verde che oggi non è fruibile da parte della cittadinanza e in primo luogo dai residenti del quartiere circostante, il quale vive inoltre le conseguenze dell’attuale assetto del servizio di drop in, il quale vede i tossicodipendenti poter sì ricevere siringhe nuove lasciando quelle usate ma disperdendosi poi nella zona circostante in cerca di angoli dove iniettarsi le sostanze.
Il criterio prospettato dal documento è quello della riduzione del danno, facendo sì che non vi siano siringhe e rifiuti pericolosi abbandonati, non si debba assistere a situazioni che per molti risultano disturbanti, la vita dei tossicodipendenti – al di là di ogni necessario sforzo di recupero – sia tutelata in qualche modo e infine, che coloro i quali operano professionalmente in questo campo possano farlo con maggiore serenità.
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