La riflessione e il monito del noto medico chirurgo estetico torinese da sempre in prima linea nella diffusione di una sana informazione scientifica in un settore in costante ascesa.
“La medicina estetica, per quanto fiorente e certamente trend in ascesa, va presa con cura e consapevolezza. Imparando a conoscere alcune regole fondamentali a evitare tutta una serie di possibili rischi per il paziente che potenzialmente sono sempre in agguato”.
Lo rende noto Cristina Sartorio, tra i più autorevoli e stimati medici chirurghi estetici della nuova generazione, seguitissima sui social.
Autrice del fortunato bestseller ‘La bellezza dell’imperfezione” (HCA Edizioni), ci tiene a precisare che “Un conto è un medico, un altro è un medico estetico. Due cose ben distinte che non sono affatto sinonimi, in quanto il secondo è uno status che si raggiunge soltanto mediante l’adesione e la partecipazione a un rigido e intenso protocollo formativo autorizzato, prima di ricevere l’abilitazione a operare. Infatti anche chi ha la patente C per l’autocarro, per poterne guidare uno dotato di rimorchio deve conseguirne un’altra, la E, che lo abilita in tal senso, pur essendo comunque un autista professionista”, spiega la professionista torinese titolare altresì di due moderni e avanguardistici studi medici a Torino e Santa Margherita Ligure. “L’esercizio abusivo della professione resta, ahimé, una circostanza piuttosto diffusa stante i volumi economici che caratterizzano la crescente domanda generale di bellezza”.
Ma c’è di più. “Prolifera, inoltre, anche un ampio e variegato mercato nero legato alla vendita su web e dark web di lotti di prodotti privi dei requisiti di idoneità alla messa in commercio. Si tratta spesso di partite farlocche di lotti di fiale, filler e tossina botulinica pronti a finire in mani inesperte grazie al passaparola battente che alimenta i vari gruppi al femminile che nascono qua e là come funghi on line. Pronti altresì a elargire e scambiarsi consigli su come autoiniettarsi o iniettare tale materiale, favorendo la diffusione di un malcostume che spesso comporta per chi ne abusa danni talvolta irreparabili. Idem per l’uso improprio di farmaci lipo riducenti et similia”.
Un contesto di illegalità occulta e blasonata “Che rischia di coinvolgere in quota parte anche gli appartenenti alla cultura del gender che, nel tentativo di risparmiare e sperare di ottenere risultati di cambiamento repentino, ricorrono anch’essi a queste occasioni di approvvigionamento più dannose che vantaggiose”.
Perché, per Cristina Sartorio, “E’ fondamentale investire nella creazione di una nuova e più sana coscienza della cultura della bellezza, spiegando ai potenziali pazienti che si tratta di percorsi sanitari a tutti gli effetti che comportano un’anamnesi completa e complessa della persona al fine di individuarne e circoscriverne al meglio le possibili fonti di disagio al fine di approntare la migliore soluzione per risolverlo. Questo comporta l’instaurazione di una relazione fiduciaria forte e duratura con chi sceglie di avvalersi della medicina estetica, fatta di continuità per evitare il continuo ricorrere a questo o a quel professionista in cerca dell’occasione migliore di prezzo quasi fossimo al Black Friday”.
Fondamentale, conclude Sartorio “Conoscere bene i confini del perimetro d’azione del medico estetico: saper dire di no a richieste bislacche appartenenti ai più veraci desiderata del paziente, aggiornarsi costantemente sotto il profilo dell’innovazione dei ritrovati scientifici e farmacologici da impiegare, restare sempre al passo con i tempi nell’apprendimento di tutte le novità legate alla cosiddetta tecnologia dei filtranti. E, soprattutto, saper ascoltare in maniera oggettiva ed equilibrata. Questo fa la differenza per chi cura e per chi delle cure ne beneficia”.
Tutte le informazioni sul sito www.cristinasartorio.com e sulla Pagina Facebook Medicina Estetica Cristina Sartorio e su Instagram al profilo @dr.cristinasartorio.
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