Nella Sala Poli del Centro Studi Sereno Regis, il 7 e 8 ottobre prossimi, a Torino, verrà organizzato un convegno dal titolo “Preferirei di no. Storia, voci e prospettive dell’obiezione di coscienza al servizio militare tra l’Italia e Torino a cinquanta anni dalla legge 772”, in collaborazione con il Movimento Nonviolento, il Movimento Internazionale della Riconciliazione, la Scuola per la Buona Politica di Torino e il Tavolo Enti Servizio Civile del Piemonte. Il convegno è patrocinato dal Centro Interateneo di Studi per la pace e della Rete Università per la Pace.
È organizzato a distanza di cinquanta anni dall’apparizione della legge Marcora n. 772 del 15 dicembre 1972, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, che riconosce l’obiezione di coscienza al servizio militare.
Il convegno è promosso all’interno del progetto ‘Signorno’! Torino, città protagonista della storia dell’obiezione di coscienza in Italia.
“Nel convegno si ripercorreranno storia, vissuti, emozioni, contesti politici e ideali, oltre che i protagonisti di una lotta che ha opposto la libertà di coscienza, il principio di “non uccidere” all’obbligo militare in nome della difesa del territorio italiano – spiega Enzo Ferrara, presidente del Centro Studi Sereno Regis – Da qui sarebbe sorta un’idea più ampia di difesa della patria, rispetto a quella meramente militare, che comprende i campi della cultura, dell’ambiente, della marginalità sociale, come è previsto dall’attuale Servizio Civile Universale.
Tre le sessioni del convegno. La prima inizierà venerdì 7 ottobre alle 17 e sarà orientata al rapporto tra attualità e obiezione di coscienza.
Ad aprirla sarà uno dei maggiori studiosi della non violenza, Giuliano Portara, dell’Università di Stoccolma, che terrà una lectio magistralis sul tema dell’Obiezione di coscienza e disobbedienza civile in una società democratica. Seguirà poi una tavola rotonda coordinata dalla vicepresidente del Centro Studi Sereno Regis, Angela Dogliotti, sull’attualità dell’obiezione di coscienza.
La animeranno tre voci storiche del pacifismo, Mao Valpiana, presidente del Movimento nonviolento, Sam Biesemans, vicepresidente dell’European Bureau for Conscientious Objection, e Paolo Candelari, che appartiene al Movimento Internazionale della Riconciliazione.
Chiuderà il primo giorno la riflessione della Costituzionalista dell’ateneo torinese, Alessandra Algostino, che illustrerà i legami tra obiezione, disobbedienza e Costituzione.
La seconda giornata, di taglio prettamente storico, si aprirà a partire dalle 9.30 e sarà dedicata all’obiezione di coscienza in Italia, di cui illustrerà il quadro storico Nicola Labanca dell’Università di Siena.
Bruna Bocchini dell’Università di Firenze affronterà la presenza dell’obiezione di coscienza nel mondo cristiano, non solo in quello cattolico, ma anche nella chiesa Valdese e con il contributo dato all’obiezione dai testimoni di Geova.
Amoreno Martellini, dell’Università di Urbino, si concentrerà sui linguaggi dell’obiezione di coscienza e sul loro mutamento dalla non violenza all’approdo all’antimilitarismo presente alla fine degli anni Sessanta.
Seguiranno due relazioni che si concentreranno sulla controparte, quella di Claudio Vercelli dell’Università Cattolica di Milano, che percorrerà le trasformazioni dell’esercito nelle contestazioni presenti tra gli anni Sessanta e Settanta, mentre Pierpaolo Rivello dell’Università di Torino affronterà la peculiare vicenda della giustizia militare in Italia. La mattinata sarà conclusa da un’intervista a Daniele Lugli e Enzo Bellettato, collaboratori di Capitini e presenti alla Fondazione del Movimento non violento.
Sempre sabato 8 ottobre, a partire dalle 15, il confronto si sposterà sul rapporto tra l’obiezione di coscienza e la città di Torino. Tra i relatori Marco Labbate dell’Università di Urbino, che percorrerà questa relazione lungo le tappe più significative, mentre Marco Scavino dell’Università di Torino inquadrera’ il movimento per l’obiezione di coscienza dentro la Torino degli anni Settanta. Seguirà l’intervento di Pierpaolo Rivello dell’Università di Torino, che affronterà la vicenda peculiare della giustizia militare in Italia. Concluderanno il convegno quattro comunicazioni di storici e testimoni, da Sergio Albesano, che parlerà di Bruno Segre, lo storico avvocato degli obiettori e Pier Carlo Racca, che scriverà una testimonianza sul Corpo Europeo della Pace.
La giornata sarà conclusa da un dialogo tra Valentina Paze’ dell’Università di Torino e Luigi Ferrajoli dell’Università di Roma 3, che parlerà sul tema dell’obiezione di coscienza in relazione al complesso dei diritti fondamentali.
Mara Martellotta
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