Da Palazzo Civico
OCCUPAZIONE ASKATASUNA: LA CITTÀ DI TORINO RIPRISTINI CORRETTEZZA ED EQUITÀ
L’immobile comunale occupato da ormai troppo tempo è un chiaro esempio di iniquità e sbilanciamento di rapporti basati sulla forza. Ma la città di Torino deve mostrare ai propri cittadini che le regole valgono per tutti.
Da troppo tempo la questione relativa all’occupazione e insediamento del centro sociale Askatasuna è rimandata.
E da troppo tempo la nostra città viaggia su due binari paralleli: se da un lato alle realtà associative che cercano una sede viene richiesto di rispondere ai bandi per l’assegnazione e di calcolare e dichiarare le ricadute delle proprie attività per essere valutate, l’occupazione di Corso Regina Margherita prende spazi comunali e li sottrae sia alle associazioni che ai cittadini.
Questo è ingiusto nei confronti di chi fra assemblee, raccolte fondi, attività sociali, sanitarie e culturali si spende nei confronti della comunità senza infrangere la legge.
Torino è una città con un elevato numero di associazioni che sono parte della nostra ricchezza e lavorano per i quartieri, con enorme dedizione; per il lavoro che svolgono e per il fatto di accompagnare le politiche cittadine – talvolta anche sostituendosi alle carenze strutturali di cui la città stessa soffre – a loro va dimostrato con chiarezza e determinazione che non può vigere altra legge se non quella dell’operare seguendo tutti gli stessi percorsi. Legalità vuol dire anche questo: gli immobili del comune devono essere assegnati con uniformità di gestione. Le occupazioni abusive non possono più essere tollerate.
Simone Fissolo
Moderati
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