Una nuova legge per rilanciare i piccoli Comuni piemontesi e le forme associative degli stessi. Ne hanno discusso nei giorni scorsi il Presidente e il Vicepresidente della Regione Piemonte con la Presidente nazionale di ANPCI (Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia) ed i componenti del direttivo regionale piemontese.
L’idea proposta da ANPCI è quella di finanziare tutti i piccoli Comuni che costituiscono l’ossatura dell’apparato amministrativo regionale piemontese. Il Vicepresidente della Regione ha proposto di rimettere mano alla legge sull’associazionismo comunale, che aveva stravolto in passato l’assetto delle Comunità montane e collinari e che oggi appare come un modello non più adeguato. Le Unioni dovrebbero tornare a svolgere un ruolo effettivo come erano in passato proprio le Comunità collinari e montane.
Secondo ANPCI, infatti, lo Stato fino ad oggi, a seguito della riforma Del Rio, ha sostenuto eccessivamente i processi di fusione a discapito di altre forme che permettono ai Comuni di collaborare efficacemente insieme ma che per questo non ricevono alcun contributo. La Pesidente dell’associazione ha chiesto risorse libere mediante una legge apposita che riconosca l’importanza fondamentale del ruolo dei piccoli Comuni per il Piemonte.
Il Presidente della Regione ha ricordato come l’attuale Amministrazione regionale ha sempre avuto un occhio di riguardo per i piccoli Comuni. Molti Assessori e Consiglieri regionali provengono e abitano in piccoli centri, conoscono bene queste realtà amministrative e sono vicini alle istanze e alle politiche che consentano di esprimerne le potenzialità, le buone pratiche di gestione e di esaltare la qualità della vita e dell’ambiente che li caratterizza. Per questo motivo Regione e Anpci sono fianco a fianco nelle scelte politiche e amministrative che riguardano i piccoli Comuni piemontesi.
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