Automotive, come difendere il 10% della Manifattura italiana

Il Convegno di TORINO BELLISSIMA

Giachino: “Tanta ricerca e tanto lavoro, ma vuol dire anche fermare il declino economico e sociale di Torino”

Il Convegno di TORINO BELLISSIMA , il gruppo politico di Paolo DAMILANO, ha riportato Torino a riparlare del futuro dell’auto  chenei  prossimi mesi si giocherà  un pezzo importante della propriaindustria e del proprio lavoro. Per DAMILANO dobbiamo continuare arestare legati al mondo dell’auto e Stellantis saprà’ interpretare la rivoluzione del settore. Sarà difficile recuperare il tanto che si è perso negli ultimi vent’anni ma almeno difendiamo con le unghie ciò che abbiamo in un settore, quello legato all’auto e ai mezzi pesanti che ha caratterizzato la storia economica di Torino e del Piemonte . Un settore che può dare ancora molto al nostro territorio , questo il senso dell’intervento di Mino GIACHINO , già sottosegretario ai trasporti ma anche leder delle Manifestazioni SITAV. Non a caso Minoha concluso : dobbiamo difendere il settore auto e indotto come abbiamo difeso la TAV. Si perché molti sottovalutano quanto vale ancora il settore più importante nato dalla industrializzazione della fine dell’800 e quante ricadute sul commercio abbia. A livello nazionale il settore automotive con le sue 5.700 aziende  vale 93miliardi , quasi il 10% della nostra manifattura , occupa quasi 300.000 persone di cui 1/3 in Piemonte. Il settore automotive ci da 31 miliardi di esportazioni, due punti di PIL. L’industria dell’auto viene detta  la “fabbrica delle fabbriche” perché dentro ogni auto o TIR vi sono centinaia di componenti che sono a loro volta prodotte da centinaia di aziende.  Un settore toccato dalla grande trasformazione tecnologica finalizzata a ridurre drasticamente l’inquinamento . In Italia abbiamo circa 20 milioni di auto vecchie e inquinanti e oltre 400.000 TIR . È un interesse nazionale , prosegue GIACHINO, incentivare e spingere la sostituzione delle auto (da Euro 0 a Euro 4 comoreso) e dei vecchi TIR. Purtroppo nella  Legge Finanziaria del 2022 approvata il  28.12.2021 non vi era 1 euro per gli incentivi al settore auto. Di li parti la forte protesta di GIACHINO con la proposta di dar vita a un Tavolo nazionale cui partecipassero gli oltre 300 parlamentari eletti nelle regioni dove vi sono stabilimenti auto e mezzi pesanti così da convincere il Ministro della Economia a stanziare soldi per gli incentivi e per una politica industriale dell’auto. La proposta del leader dei SITAV è stata accettata da alcuni deputati come Margiotta e Laus del PD, Fregolent  di IV, da Paolo DAMILANO diTorino Bellissima , da Comba di Fratelli d’Italia e da Riccardo Molinari della Lega . Molinari capogruppo della Lega a metà gennaio presentava una Mozione parlamentare che era un mattone sulle decisioni del Governo. A quel punto il Ministro Giorgetti nel Decreto Energia riuscìva  ad ottenere 8,7 miliardi in 9 anni, una cosa mai vista primaquando gli incentivi duravano sei mesi. La Mozione Molinari è stata fatta propria da quasi tutti i gruppi parlamentari ed è stata accolta dal Governo. Nel settore lo stanziamento a favore del settore di ben 8,7 miliardi vien non a caso chiamato il “fondone auto”.
Nel convegno organizzato da Torino Bellissima e tenutosi nella Sala delle Idee degli Artigianelli , dopo il bell’intervento di Paolo DAMILANO a difesa delle aziende dell’indotto che hanno una storia e capacità di ricerca che va valorizzata , il confronto si  è incentrato sui vari modi per avere auto non inquinanti perché appiattirsi solo sull’elettrico come in un primo momento si è pensato presenta tanti problemi. Come ha ricordato  proprio ieri  lo stesso Ceo di Toyota, Akio Toyoda.
Interessanti gli interventi dell’Ing Pier Paolo Antonioli di Punch e dell’Ing. David Caponi di  NGV. Dal Politecnico di Torino a Punch a NGV powertrain si stanno portando avanti ricerche sui combustibili alternativi che porterebbero allo stesso risultato dal punto di vista dell’ambiente ma salverebbero i motori tradizionali e quindi le aziende dell’indotto.
Per Antonioli dire che la CO2 si riduce solo con l’auto elettrica e’ un grande errore anche perché l’80% della manodopera che viene usata si trova nei Paesi asiatici e noi diventeremmo solo degli assemblatori di prodotti fatti altrove , con investimenti miliardari che le medie aziende europee non possono permettersi.
L’Anfia ha dimostrato come la scelta di puntare tutto sull’auto elettrica oltre a valorizzare tecnologie e produzioni cinesi, porterebbe alla chiusura di centinaia di aziende dell’indotto e alla perdita di ben  72.000 posti di lavoro…di cui un terzo nella nostra regione.
Il momento è difficile per la guerra in Ucraina ha detto DAMILANO ma sono convinto che alla fine prevarrà il buon senso e la guerra finirà . Ecco perché dobbiamo difendere le nostre eccellenze economiche per essere prontialla ripartenza . Le aziende debbono sapere che a Torino  vi è un indotto competitivo e Università e Politecnico di grande livello.
L’on. Riccardo Molinari ha chiuso il convegno confermando l’impegno a favore del settore auto e indotto e raccontando le difficoltà incontrate con la parte del Parlamento che preferisce le biciclette alle auto e ricordando ai partecipanti che tale impegno dovrà continuare nei prossimi anni per la destinazione del miliardo che ogni anno verrà assegnato al settore a favore degli incentivi ma anche a favore della ricerca scientifica e della politica industriale del settore.
In pochi mesi – ha concluso Molinari – abbiamo corretto un grave errore della Finanziaria e ottenuto un grande stanziamento per l’industria italiana e in particolare per una parte importante dell’industria piemontese e per questo ringrazio GIACHINO e DAMILANO del supporto .

 

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