Gli industriali: “Lo sviluppo del Piemonte richiede collegamenti efficienti”

Nel Rapporto 2021 dell’Osservatorio territoriale infrastrutture luci ma anche ombre. Coscia: “Fondamentale monitorare anche le opere più piccole, che sono essenziali” 

 

Come per il Pil piemontese, anche per le infrastrutture l’anno scorso ha rappresentato un anno di ripartenza. Otto grandi opere però risultano ancora in grave ritardo e altre nove hanno subito un ulteriore slittamento. È quanto emerge dal Rapporto 2021 dell’Osservatorio territoriale infrastrutture Piemonte. Realizzato da Confindustria Piemonte e Unioncamere Piemonte, in collaborazione con la Regione Piemonte, il rapporto Oti Piemonte monitora 50 opere infrastrutturali e due corridoi europei dal 2001.

L’Europa sta cambiando profondamente in queste settimane. Nel fare impresa, l’unica risposta che possiamo dare è quella di svolgere al meglio il nostro lavoro, nonostante tutto. Ecco perché non possiamo indietreggiare, dobbiamo guardare avanti” ha dichiarato Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte, intervenendo alla presentazione del rapporto che si è tenuta nell’area del cantiere della Torino Lione a Chiomonte Cantiere Torino presso il Museo archeologico La Maddalena con il supporto tecnico di Telt. “Oti Piemonte nacque nel 2001 per sensibilizzare e stimolare i soggetti politici ed economici, affinché i programmi infrastrutturali venissero pianificati, e gli interventi realizzati con risorse adeguate.Confindustria Piemonte crede molto nella logistica e nei trasporti. Alla Regione abbiamo avanzato dieci proposte, per portare il sistema Piemonte ad essere più competitivo e attrattivo, aumentando la produttività delle imprese e garantendo al contempo la sostenibilità ambientale. Perché questa è la nostra volontà, e l’obiettivo che rilanciamo oggi” aggiunge.

Lo sviluppo infrastrutturale, sia delle reti materiali che immateriali, è uno dei temi centrali per il rilancio dell’economia nell’attuale congiuntura economica e per una strutturata capacità di internazionalizzazione per le nostre imprese, peggiorata da due anni di crisi sanitaria e ora colpita da una forte incertezza geopolitica internazionale. In quest’ottica, far parte del progetto OTI Piemonte, insieme a Confindustria Piemonte e Regione Piemonte, è per noi strategico perché il programma rientra appieno nelle politiche delle Camere di commercio: monitorare le criticità e raccontare lo stato di avanzamento dei progetti infrastrutturali ritenuti strategici per il territorio è un elemento imprescindibile per sostenere la nostra economia e le nostre imprese. E non parlo solo di grandi opere, ma anche di opere di collegamento più piccole, ma essenziali per l’accessibilità a tutti i nostri territori regionali” commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.

Dei 50 progetti monitorati da Oti, a fine 2021, per 19 i lavori sono in corso e 3 sono le opere completate. Per gli altri 28 i cantieri non sono ancora iniziati. Nove sono ancora proposte, sette sono in fase di progettazione preliminare, sei sono in fase di progettazione definitiva, altre sei sono in fase di progettazione esecutiva o con appalto in corso. Per quanto riguarda le reti TEN-T, che ci permetteranno di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità previsti dal Green Deal Europeo (trasferire il 75% delle merci trasportate su ferrovia) vanno avanti anche se in maniera non uniforme. Sull’asse ferroviario Torino-Lione si conferma la data di ultimazione lavori nel 2030 (operativo nel 2032), mentre il Terzo Valico Appenninico, che sarà operativo dal 2025, a fine 2021 era stato realizzato per il 60% e riceverà dal Pnrr 3,4 miliardi di finanziamenti.

Per il nodo di Torino è stata conclusa la tratta Lingotto-Bengasi della linea 1 della metropolitana e ora sono attivi tutti i cantieri per la realizzazione delle 4 nuove stazioni, galleria e pozzi di ventilazione nella direzione Collegno-Cascine Vica, che dovrebbero essere in funzione nel 2024. Per quanto riguarda la linea 2 è stato completato il progetto definitivo. Fermi, invece, i lavori per la realizzazione dalla quarta corsia della tangenziale di Torino ed il suo completamento ad est. Buone notizie invece sul collegamento ferroviario Torino-Ceres, incluso nel Pnrr. Avanzano in parallelo anche i lavori anche sul Passante Ferroviario con le sistemazioni in superficie di corso Grosseto e si cominciano ad intravedere le estremità del sottopasso di corso Potenza, così come il collegamento con la bretella per l’aeroporto di Caselle.

Anche sul tema della logistica il segno è positivo a partire dall’iniziativa del governo di ampliare le ZLS consentendo di estendere le opportunità ai territori con alto potenziale e con vocazione logistica come il cuneese e l’astigiano oltre che nei tre nodi logistici S.I.TO di Orbassano, C.I.M di Novara e polo logistico alessandrino per i quali sono anche stati stanziati finanziamenti in particolare per l’adeguamento agli standard europei nei terminal.

Per quanto riguarda i progetti di viabilità, Oti Piemonte registra l’avanzamento ed il rispetto dei tempi prestabiliti per la tangenziale di Fossano. I lavori per la realizzazione della tangenziale di Cuneo invece non registrano significativi avanzamenti, nonostante una forte mobilitazione da parte del territorio e della politica locale affinché l’opera prosegua di pari passo con la realizzazione dell’ospedale unico a Confreria. Segnali positivi arrivano invece per la superstrada Novara-Vercelli che, a inizio 2022 ha visto l’approvazione del finanziamento con un contributo di 50 milioni di euro da parte del Cipess e la previsione di apertura cantieri nel 2023. Buone notizie arrivano dalla Pedemontana piemontese che nel 2021 ha ottenuto, il via libera definitivo del Cipess e per cui nel 2022 verrà aperto il bando per i lavori. Sulla Asti-Cuneo il nuovo cronoprogramma prevede la conclusione della tratta Roddi-Verduno a fine 2022 con una riduzione dei tempi di lavoro di circa un anno. La tratta Verduno-Cherasco sarà realizzata in 2 anni 1/2 a far data dall’ottenimento delle autorizzazioni ambientali.

Sempre nel cuneese, sul Colle di Tenda a maggio è stato definito il progetto di ripristino della viabilità tra Italia e Francia con un costo aggiuntivo di 45 milioni di euro e a settembre sono ripresi i lavori. Fermi, invece, i lavori per la realizzazione del traforo Armo-Cantarana e della variante di Demonte.

Con riferimento al sistema ferroviario, avanzamenti sulla Biella-Santhià, per la quale è stata conclusa l’elettrificazione della linea. Sulla Biella-Novara l’avanzamento è ancora inferiore alle aspettative, ma la Regione ha confermato la volontà di completare l’elettrificazione della linea. In ritardo, invece, i lavori per il raddoppio della Torino-Pinerolo e restano senza una data di scadenza opere come l’adeguamento della ferrovia Torino-Savona, il raddoppio della Fossano-Cuneo, ma anche la messa in sicurezza di un tratto soggetto a frana dell’autostrada Torino-Aosta e il nodo idraulico di Ivrea.

Per la Banda Ultralarga, un apporto decisivo è dato dal Pnrr che destina il 27% delle risorse alla transizione digitale, di cui 6,7 miliardi di euro la rete di nuova generazione. Ad inizio anno è stato pubblicato il report sullo stato dei cantieri in Piemonte: sono 249 i Comuni con i lavori completati e il collaudo già certificato e qui gli operatori sono in condizione di aprire il servizio. Sono invece oltre 150 i cantieri chiusi in attesa di collaudo, mentre 606 i Comuni con progetto esecutivo approvato.

Infine, il lavoro di Oti Piemonte va avanti e si sviluppa, e dal secondo semestre del 2022, il monitoraggio includerà ulteriori 20 opere di collegamento, di connessione di minore entità ma fondamentali per l’utilizzo delle opere principali e l’accessibilità ottimale ai territori.

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