A Novara il mito della Serenissima

1600 ruggiti. Da Novara a Venezia due grandi mostre rendono omaggio ai milleseicento anni di vita della città lagunare che, secondo la tradizione, nacque il 25 marzo dell’anno 421 attorno al ponte di Rialto e nei pressi della chiesa di San Giacomo apostolo, con tutta probabilità la chiesa più antica di Venezia.
Si può partire quindi dalla piccola chiesa di San Giacometo, come la chiamano i veneziani, per raccontare la lunga storia di questa città che nel Cinquecento diventerà una super potenza militare e commerciale, un impero sui mari e sulla terraferma. A Novara il mito della Serenissima rivive nelle opere dei maestri che all’inizio dell’Ottocento hanno dipinto a Venezia influenzando con il loro insegnamento la pittura veneziana nella seconda metà del secolo, protagonista della rassegna, e che si possono ammirare in una mostra allestita al castello Visconteo di Novara. Ottanta quadri esaltano la fondazione e la storia di Venezia nella rassegna “Il mito di Venezia, da Hayez alla Biennale” promossa da Mets Percorsi d’arte e dalla Fondazione Castello, aperta al pubblico fino al 13 marzo 2022. Le sale sono dedicate alla “pittura di storia” con lavori di Francesco Hayez, Ludovico Lipparini e Michelangelo Grigoletti e a quegli autori, non solo veneziani, che hanno trasformato le vedute in veri e propri paesaggi come Ippolito Caffi, Giuseppe Canella e Domenico Bresolin (1813-1899) che fu il primo a portare i giovani pittori a dipingere in laguna, all’aperto, o nell’entroterra, per studiare gli effetti della luce e dei colori. Le altre sale della mostra sono dedicate alla “pittura del vero”, la vita quotidiana, dedicata alla famiglia, al mondo del lavoro e alle relazioni amorose. Ci sono poi le opere del paesaggista veneto Guglielmo Ciardi e quelle di Luigi Nono, esponente della scuola veneziana dell’Ottocento e zio del compositore omonimo. L’ultima sala è dedicata agli artisti tra la fine degli anni novanta dell’Ottocento e i primi anni del Novecento. Il mito della Serenissima trionfa in queste settimane anche al Palazzo Ducale di Venezia che festeggia i suoi 1600 anni con la mostra “Venetia 1600”. Nascite e Rinascite” allestita nel luogo simbolo del potere della Repubblica, il Palazzo dei Dogi in piazza San Marco. Con 250 opere d’arte, documenti rari e oggetti antichi, l’esposizione racconta i personaggi, i monumenti, le epoche gloriose e i periodi meno felici, crisi e rinnovamento, nascite e rinascite appunto, che hanno segnato la storia della città. In mostra i dipinti dei maggiori artisti, architetti e letterati che hanno lavorato e studiato in laguna per quasi un millennio, Carpaccio, Tiziano, Tiepolo, Veronese, Bellini, Canaletto, Guardi e Canova. Fino ad Hayez, Vedova, Pollock e Santomaso. Completano l’esposizione una selezione di stampe, disegni, sculture, tessuti, ceramiche e modelli architettonici. Ampio risalto viene dato ad alcuni dei monumenti più prestigiosi della città, dalla Basilica di San Marco a Palazzo Ducale, dal Ponte di Rialto alle chiese del Redentore e di Santa Maria della Salute. Fino al 25 marzo 2022.
Filippo Re
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