Case di comunità, Canalis (Pd): scelte trasparenti

La consigliera regionale Monica Canalis (Pd): “Su decisioni così importanti serve un confronto urgente con i Sindaci e le parti sociali per non sprecare questa grande occasione”

«Oggi, 2 dicembre, la Giunta Cirio ha dato risposta alla mia richiesta di accesso agli atti del 16 novembre sulle Case di Comunità, gli Ospedali di Comunità e le centrali operative territoriali.

Ormai mancano pochi giorni alla scadenza del 10 dicembre, la data fissata per la ricezione delle osservazioni dei Sindaci. Chiedo, pertanto, che l’assessore Luigi Icardi e i Direttori delle Asl convochino con urgenza i Sindaci per recepire le loro osservazioni e modificare di conseguenza la proposta.

Sulle Case di Comunità, gli Ospedali di Comunità e le Centrali Operative Territoriali previste dal PNRR si gioca il futuro della sanità di territorio e delle politiche sociali per le persone più fragili.

Per questa ragione siamo preoccupati, poiché le decisioni devono essere condivise e non discrezionali.

Le Asl e l’assessore Luigi Icardi devono mettere gli attori istituzionali e sociali in condizione di partecipare ad una valutazione così delicata, che impatterà per decenni sulle politiche sanitarie e sociosanitarie del Piemonte e che, per avere garanzie di riuscita, deve poter contare sulla coesione territoriale.

Il confronto deve avvenire a tutto campo, con tutti i Sindaci, e soprattutto dando il tempo al Consiglio Regionale, titolare dei poteri di indirizzo sulla programmazione sanitaria, di apportare modifiche nei tempi dovuti.

Il PNRR non può essere appannaggio di una sola parte politica, soprattutto in materia di sanità e sociale.

Sotto il profilo tecnico, è importante che gli Ospedali di Comunità non siano collocati in edifici troppi vetusti e che le Case di Comunità siano ben distribuite sui territori e ancorate alle preesistenti esperienze delle Case della Salute, per non disperdere il lavoro già fatto in questi anni.

Le Case della Salute già operanti devono essere valorizzate, potenziate e migliorate, e le realtà che negli anni hanno profuso risorse ed impegno per promuovere con successo la medicina di gruppo o l’integrazione socio sanitaria non possono ora essere penalizzate nella distribuzione dei fondi europei. Le Asl e l’assessore Icardi tengano in buon conto le buone pratiche e l’equa distribuzione territoriale delle Case di Comunità.

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