«CON IL TERRITORIO MASSIMO CONFRONTO, L’INCERTEZZA RIGUARDA LE SCELTE DEL GOVERNO»
«Tutte le proposte delle Aziende sanitarie locali sul Pnrr sono state vagliate e condivise dagli Uffici dell’Assessorato e dall’assessore alla Sanità, dopo di che i direttori generali sono stati incaricati di confrontarsi con i sindaci del territorio e di raccogliere le loro proposte. Allo stesso modo si è agito con Torino, dove c’è già stato un primo incontro con l’assessore comunale alla Sanità, a cui ne seguirà un altro venerdì prossimo. Abbiamo lavorato all’insegna del dialogo e del confronto istituzionale con tutti. Mi riesce pertanto difficile accettare l’affermazione secondo cui la gestione dei fondi del Pnrr per le Case e gli Ospedali di comunità stia avvenendo da parte della Sanità regionale senza alcun coinvolgimento del territorio. Semmai occorre dire, invece, che ancora ieri il ministro della Salute ha prospettato un ulteriore taglio del 5 per cento delle risorse del Pnrr destinate alle Regioni del Nord per darle a quelle del Sud, mettendo di nuovo in forse la programmazione generale degli interventi, già penalizzati dal precedente taglio del 10 per cento. Sono queste le vere incertezze, non certo l’iter programmatorio della nostra Regione, che sta agendo in piena condivisione con il territorio».
Cosi l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, replicando alle dichiarazioni dei Gruppi di opposizione in Consiglio regionale sulla gestione dei fondi del Pnrr per la Sanità.
«Dopo che il Ministero aveva deciso di sottrarre al Nord il 10 per cento delle risorse a favore del Sud – continua l’assessore Icardi -, il numero delle Case di comunità realizzabili in Piemonte era sceso da 93 a 90. Con l’ulteriore ridimensionamento proposto ieri dal ministro, si passerebbe per il Piemonte a 82 Case di Comunità, il che vorrebbe dire dover ridiscutere gran parte del Piano. Uno scenario che costringerebbe il Piemonte, come tutte le altre Regioni, ad una ulteriore corsa contro il tempo, subendo decisioni che certamente non appartengono alla nostra volontà».
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