“Mi auguro- aggiunge- che questo processo parta da un serio aggiornamento dell’anagrafe dell’edilizia scolastica del Paese e da una nuova consapevolezza sul ruolo cruciale svolto dalle scuole in tante realtà distanti dai grandi centri urbani, come ad esempio nei piccoli Comuni di montagna: L’istruzione è un baluardo da tutelare e rafforzare anche in queste realtà, in netta controtendenza con un passato che ha visto chiudere e razionalizzare i plessi più piccoli”.
Per Ruffino poi “un piano esaustivo dovrà certamente portare ad un cambio di paradigma nella visione degli asili nido. Parliamo di strutture fondamentali che dovrebbero entrare a pieno titolo nei piani del ministero dell’Istruzione come qualcosa di fondamentale e imprescindibile. In questo contesto i soldi del Recovery rappresentano una chiara opportunità di svolta rispetto al passato e un vincolo per la politica: da oggi in poi, infatti, non ci saranno più pretesti o scuse se l’offerta scolastica rimarrà inadeguata”.
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