Andiamo a votare

IL  COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Alla chiusura delle urne ieri alle 23 la partecipazione al voto si è rivelata deludente 

Noi già domenica mattina avevamo evidenziato come la campagna elettorale fosse stata deludente e spesso di basso profilo. I cittadini escono da oltre cinque anni di malgoverno grillino che ha fiaccato le capacità di resistenza democratica della gente. Eppure basterebbe, come motivo per andare a votare, il solo fatto di far sloggiare in modo definitivo i grillini dal governo della Città. Anche solo un voto di protesta avrebbe un suo significato civile, mentre la protesta del non voto è sterilmente velleitaria. Non dimentichiamo mai che votare è un diritto e un dovere civico su cui si fonda la democrazia. E’ un’americanata stupida quella secondo cui la scarsa affluenza al voto è il segno di una democrazia matura. La scarsa affluenza è invece il segno di una democrazia malata e di schieramenti che non sono riusciti a convincere e a coinvolgere. Avremo tempo per analizzare il problema dei partiti verticistici che ormai sono avvitati su stessi e vivono di polemiche spesso strumentali ,magari speculando persino sul COVID.
Per dirla con un linguaggio antico, c’è un distacco crescente tra paese reale e paese legale. Sabato, durante un periodo in cui sono vietate tutte le manifestazioni, è stata organizzata e consentita una manifestazione di protesta al grido “ libertà “ che era con tutta evidenza un corteo politico. E’ un segno allarmante di decadimento democratico perché non era mai successo in precedenza una manifestazione nel lasso di tempo successivo alla mezzanotte del venerdì che chiude la campagna elettorale. Ma stamattina non si tratta di fare analisi che andranno sicuramente fatte, stamattina si tratta di andare a votare. Forse il meglio è difficile da trovare, ma almeno il meno peggio c’è sicuramente. E abbiamo il dovere di andare al seggio e di votare, usando il voto di preferenza. Un uomo e una donna candidati che diano per il loro curriculum professionale un po’ di fiducia ci sono in tutte le liste.  Facciamo lo sforzo di fare una scelta, mandando a casa i faccendieri politici e quelli che vivono di politica . Questi vanno sanzionati e va loro impedito di fare altri danni. Sono loro le sanguisughe che hanno tolto il sangue vitale alla democrazia. Non andare a votare significa invece favorire le cordate clientelari, le minoranze che hanno bisogno del non voto di tanti per sopravvivere e continuare a stare nel Palazzo.
Decidiamo noi chi deve andare a Palazzo civico, diversamente facciamo il gioco di chi disprezziamo e che sono la causa prima della sfiducia degli elettori.
L’ anno scorso un’ assessora uscente raccolse a Moncalieri circa mille preferenze come riconoscimento del lavoro svolto e del fatto di essere una persona per bene.
Non lasciamo che altri decidano per noi e riappropriamoci dei nostri diritti.
Andiamo a votare ! Sono in gioco cinque anni della nostra vita. Dobbiamo impedire il ripetersi di situazioni che hanno generato il declassamento di Torino a grigia città di provincia. Con il voto possiamo tentare di cambiare. Altrimenti la lamentela successiva sarà un atto insignificante come una inutile chiacchiera da bar.

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