“Non serve additare responsabili in caso di sconfitta. Se vinceremo noi le primarie sapremo allargare il campo.
”Appendino come Schettino, Appendino venduta a Damilano e alla destra’. Ora basta! Un conto è pensare che non ci siano le condizioni per un’alleanza giallo-rossa, un altro è fare di tutto per rendere contendibile la città e spalancare le porte all’onda nera. Mi chiedo come una parte del centro-sinistra, non certo irrilevante, immagina di poter anche solo partecipare alle prossime elezioni comunali, per non dire di come pensa di vincerle. Di sicuro cercare ora nemici da additare in caso di sconfitta non serve. Qual è il piano? Vincere le primarie per poi schiantarsi contro la propria arroganza?” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi.
“Torino può e deve diventare una capitale europea della qualità della vita” – prosegue Grimaldi. – “Se un nostro candidato o una nostra candidata vincerà le primarie non ho dubbi che sapremo allargare il campo. Durante questi anni di governo della Città le divergenze su alcune scelte ci sono state e sono sempre state marcate da Eleonora Artesio, tuttavia Appendino ha il merito di aver posto al centro di un possibile terreno di confronto temi importanti per tutti noi: lotta ai cambiamenti climatici, diritti civili, contrasto delle diseguaglianze. La pandemia ha fatto da detonatore di tante disuguaglianze e crediamo che investire per non tornare a quella ‘normalità’ fatta di decrescita infelice e profitto per pochi possa essere un’occasione irripetibile di transizione. Anche per questi motivi siamo sempre più convinti di avere il dovere di vincere le primarie: gli unici muri che vogliamo alzare sono quelli per difendere la sanità, la scuola, l’acqua e il trasporto pubblico, mentre costruiamo ponti e reti per non far diventare Torino una piccola città rancorosa a traino leghista” – prosegue l’esponente della sinistra ecologista, che ieri sera ha sottolineato proprio questi passaggi all’assemblea regionale di Articolo Uno, davanti a Pierluigi Bersani, Paolo Furia e Chiara Appendino. – “Non mi rassegno a dare per perse Borgo Vittoria-Vallette e Barriera di Milano (le circoscrizioni cinque e sei dove attualmente il centro sinistra è un passo indietro alla coalizione di destra), figuriamoci se non ritengo opportuno costruire le condizioni per andare oltre alle contrapposizioni di questi anni”.
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