Con la felice eccezione di Torino, dove il candidato Paolo Damilano ha bruciato tutti sui tempi, il centrodestra brancola nel buio e stenta a concordare le candidature nelle altre grandi città impegnate nel voto autunnale. Da Milano a Roma, passando per Napoli e Venezia, gli alleati non hanno ancora trovato un minuto per sedere attorno al tavolo e fissare qualche bandierina.
Qualcuno potrà obiettare che le cose non vanno meglio nel centrosinistra, visto che Pd e M5s devono ancora definire la propria identità e capire se convolare a nozze. Ma ognuno si preoccupa della propria casa. E nel centrodestra si è accesa una competizione fra Salvini e Meloni che va oltre la normale e fisiologica concorrenza. È evidente che serve uno stop prima che tutta l’alleanza vada a sbattere. Incassare due no, oltre modo autorevoli, come quelli di Albertini e Bertolaso, è un campanello d’allarme da non sottovalutare. E non basta sperare che se non entrambi almeno uno ci ripensi. No, serve proprio un cambio di passo perché l’autunno è domani.
on. Osvaldo Napoli, deputato di Cambiamo!
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