E’ PARTITA DA VILLAMIROGLIO UN ANNO FA
Una Giornata della Lingua e della Letteratura Piemontese è il progetto contenuto nella proposta di ordine del giorno depositata da Raffaele Petrarulo, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, che ha raccolto così il testimone del cammino nato da un’idea di Massimo Iaretti (Movimento Progetto Piemonte) ed Emiliano Racca (Liberi Elettori Piemonte) che la presentarono per la prima volta a Villamiroglio (Alessandria) a inizio 2020, con l’intento di portarla all’attenzione dei comuni subalpini.
Nell’anno dell’emergenza sanitaria ci sono state una quindicina di adesioni, tra cui Moncalvo e Tortona, ma l’accelerazione si è avuta recentemente grazie all’impegno di Luigi Furgiuele (Gruppo Misto di Minoranza) che l’ha portata a Chieri.
Qui la maggioranza a trazione Pd prima l’ha respinta poi, grazie anche alle argomentazioni ed al dibattito suscitato in città dell’idea del consigliere, ci ha ripensato e dopo averlo invitato a ripresentarla l’ha approvata all’unanimità.
E dopo Chieri si sono fatti avanti diversi comuni della Città Metropolitana di Torino. Ma il passo significativo è quello effettuato grazie al contributo di Petrarulo. La proposta di ordine del giorno che, dopo l’assegnazione alla commissione competente arriverà in aula, evidenzia che l’istituzione della Giornata sarebbe in linea con i principi della Carta di Chivasso e si richiama alla stesura della Gramatica Piemontese da parte di Antonio Pipino da Cuneo del 1783 , cui fece seguito il Vocabolario.
Nello specifico il documento chiede al sindaco di Torino di farsi promotore con le autorità competenti (in primis la Regione Piemonte) dell’istituzione della Giornata della Lingua e della Letteratura Piemontese. Raffaele Petrarulo, Luigi Furgiuele e Massimo Iaretti davanti al municipio di Torino hanno voluto illustrare le peculiarità dell’iniziatica.
“Con il deposito a Torino – dice Massimo Iaretti che a Villamiroglio è anche titolare di una delega all’Identita’ Piemontese, forse unica sul territorio subalpino – si ha la dimostrazione che anche un percorso che parte da un piccolissimo comune, se portata avanti nel in modo corretto e nell’interesse del territorio, può essere fatta propria dalla Capitale regionale. In questo caso l’obiettivo è quello di non perdere e valorizzare il patrimonio culturale del Piemonte con un’iniziativa analoga a quella del Dante Di. Non possiamo che essere grati a Luigi Furgiuele e Raffaele Petrarulo per la loro sensibilità e sostegno a questo argomento”.
Dal canto suo Luigi Furgiuele ricorda quello che è avvenuto a Chieri, dove
“Amministrazione e maggioranza hanno avuto un ripensamento che non può che essere valutato positivamente per la Città di Chieri e per tutto il Piemonte in quanto questa è una operazione soprattutto di carattere culturale ed identitaria”.
Raffaele Petrarulo auspica
“che questo ordine del giorno passi perché non è di destra, centro o sinistra, ma è una questione identitaria che interessa tutti i piemontesi, tutti coloro che vivono in Piemonte”.
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