Endometriosi: 300 mila casi in Piemonte

“L’endometriosi colpisce in media il 10-15% delle donne in età riproduttiva e la patologia interessa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficoltà a concepire.

I casi conclamati in Italia sono almeno 3 milioni, di cui circa 300 mila in Piemonte con un picco di età che va dai 25 ai 45 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce di età più basse”. Sono alcuni dei dati riferiti dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi e dal dottor Franco Ripa nel corso dell’informativa in quarta Commissione, presidente Alessandro Stecco, richiesta da Carlo Riva Vercellotti (Fi) nel giorno dedicato alla donna e al mese dedicato alla patologia.

“La diagnosi – ha aggiunto l’assessore – arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso e il più delle volte con gravi ripercussioni psicologiche per la donna e il suo impatto è assai alto e riconducibile all’abbassamento della qualità della vita. Inoltre, la limitata consapevolezza della patologia è spesso causa del grave ritardo diagnostico, valutato intorno ai sette anni”.

“La Regione Piemonte – ha spiegato Icardi – ha approvato nel luglio 2017 una legge in materia, che istituisce l’Osservatorio regionale sull’endometriosi per predisporre, in particolare, apposite linee guida per il percorso diagnostico terapeutico multidisciplinare e per il controllo periodico delle pazienti, insieme alla costituzione della Rete regionale per la prevenzione e la cura di questa malattia, riconoscendo altresì l’attività delle associazioni di volontariato e promuovendo campagne informative e formazione del personale sanitario”.

“Nel luglio 2019 – ha precisato Ripa – il progetto è stato presentato in un incontro con tutte le Aziende sanitarie della Regione, in cui è stato illustrato il percorso diagnostico terapeutico assistenziale sull’endometriosi dell’Ospedale Sant’Anna di Torino, con le indicazioni sulla gestione delle diverse fasi della malattia”.

Nel corso del dibattito Riva Vercellotti (Fi) ha ringraziato il presidente Stecco e i relatori, sottolineando che “il miglior modo per celebrare la Giornata della donna sia intervenire sui diritti alla salute delle donne” e ha proposto alla Commissione di immaginare “una serie di azioni per sensibilizzare le giovani generazioni, a partire dalle adolescenti, per agevolare una diagnosi precoce dell’endometriosi”.

Il suo appello è stato accolto in particolare da Sara Zambaia (Lega), che ha ipotizzato “di promuovere i messaggi di sensibilizzazione anche attraverso il coinvolgimento delle scuole e dei loro siti Internet e canali social”.

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