Chieri dice no alla Giornata della lingua piemontese

A CHIERI IL CONSIGLIO COMUNALE DICE NO ALLA PROPOSTA DI UNA GIORNATA DELLA LINGUA E DELLA LETTERATURA PIEMONTESE

FURGIUELE (GRUPPO MISTO) E IARETTI (MPP): “PERSA UN’OCCASIONE DI UNITA’ SU UN TEMA CHE DOVREBBE RIGUARDARE TUTTI I PIEMONTESI”.

 

Nella seduta di venerdì 26 febbraio il consiglio comunale di Chieri ha respinto la proposta di ordine del giorno presentata dal consigliere Luigi Furgiuele (Gruppo Misto di Minoranza) d’intesa con il Movimento Progetto Piemonte e i Liberi Elettori Piemonte nell’ambito di una campagna di sensibilizzazione nei confronti degli enti locali che ha l’obiettivo di richiedere l’istituzione di una Giornata della Lingua e della Letteratura Piemontese. La campagna era partita ai primi di marzo dello scorso anno da Villamiroglio, piccolo comune della Valcerrina quasi al confine con la Città Metropolitana di Torino, dove il consiglio aveva deliberato in questo senso promuovendo in Piemonte un’iniziativa speculare a quella del ‘Dante Di’, stabilita a livello nazionale. Di qui l’idea di partire dalle municipalità piemontesi suggerendo che la ‘Giornata della Lingua e della Letteratura Piemontese’ possa tenersi in una data precisa, ovvero quella della redazione della prima ‘Gramatica Piemontese’ avvenuta nel 1783 ad opera del medico Antonio Pipino da Cuneo (cui fece seguito il primo vocabolario del Piemontese), andando in questo modo a non disperdere un patrimonio della memoria subalpina. In occasione della discussione a Chieri, la maggioranza Pd che sostiene il sindaco Alessandro Sicchiero ha deciso di non aderire evidenziando che esiste già una ‘Festa del Piemonte’, ma la proposta del consigliere Furgiuele ha raccolto l’adesione di tutti i gruppi di opposizione e anche dei due consiglieri della maggioranza che sostiene il primo cittadino, della lista civica ‘Sicchiero per Chieri Si’. Pertanto la votazione è stata di 10 voti favorevoli e 14 contrari. “Il dato è significativo – dice Luigi Furgiuele – perché questa proposta non voleva essere un documento di parte o terreno di confronto tra maggioranza ed opposizione, come il voto finale ha dimostrato, ma l’auspicio era di arrivare ad una sintesi unitaria per un ordine del giorno che non avrebbe portato alcun aggravio di costi alle casse comunali, oltre tutto su un argomento che riguarda tutti coloro che vivono in Piemonte, quello dell’identità culturale della nostra regione”. Sull’argomento interviene anche Massimo Iaretti, presidente del Movimento Progetto Piemonte (e consigliere con delega all’Identità Piemontese a Villamiroglio) coestensore della proposta insieme al saluzzese Emiliano Racca: “E’ un peccato che l’amministrazione comunale e la maggioranza chierese, a parole aperti su dialogo ed inclusione abbiano chiuso la porta ad un argomento di carattere meramente culturale che non dovrebbe vedere no a priori, come dimostra la bella presa di posizione della lista civica che, pur sedendo in maggioranza, ha votato a favore dell’ordine del giorno. Chieri è il primo comune che respinge questa iniziativa, e non mi aspetto che sia il solo, ma vorrei ricordare che sino ad oggi il nostro ordine del giorno è passato in realtà diverse della Provincia di Alessandria, di Vercelli, di Cuneo, della Città Metropolitana di Torino, proprio perché non ha una colorazione politica. La letteratura e la lingua piemontesi non sono di destra, centro, sinistra o a costellazioni di stelle, sono un patrimonio dell’intera collettività piemontese. Peccato è stata persa un’occasione di unità su un tema che dovrebbe riguardare tutti i piemontesi, ovvero coloro che vivono, lavorano, studiano, in Piemonte”.

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