Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino, deputata piemontese di Cambiamo!
In risposta a una mia interrogazione, il sottosegretario all’Ambiente Roberto Morassut precisava, il 13 gennaio, che il governo era favorevole a prorogare il termine originario del 5 marzo per consentire ai Comuni di predisporre le osservazioni del caso riguardo alla mappa dei siti potenzialmente idonei ad accogliere il sito nazionale per lo smaltimento delle scorie nucleari. Che cosa né è di quell’impegno? Al presidente del Consiglio Mario Draghi, sensibile, come ha detto nel suo discorso programmatico, al coinvolgimento di Regioni ed Enti locali nella gestione del Recovery Plan, rivolgo un appello, mio e dei sindaci piemontesi, affinché lo stesso coinvolgimento riguardi una questione delicata come l’individuazione del sito per lo smaltimento delle scorie.
Non può Sogin, una società pubblica, sostituirsi alle decisioni del governo. Sogin ha infatti deciso che il termine del 5 marzo per la presentazione delle osservazioni deve intendersi perentorio. I Comuni non possono aggirare le procedure necessarie per la nomina dei tecnici idonei a redigere le osservazioni, né, in molti casi, possono attivare risorse nei bilanci che sono oggi alo stremo. Nasce da queste difficoltà il mio appello al presidente Draghi perché mantenga la disponibilità del precedente governo a concedere una proroga dei termini. È da vicende complesse come questa che può nascere e consolidarsi un rapporto fiduciario fra governo nazionale ed Enti locali.