Nuovo ospedale Asl To5: “la Regione cosa intende fare?”

SICCHIERO: “ORA LA REGIONE SI CONFRONTI CON GLI AMMINISTRATORI”

Il sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero: “È giunto il momento di guardare al futuro. Si chiarisca subito il destino del Maggiore: servono investimenti sulla sanità chierese”

 

«La perizia del Politecnico di Torino giudica l’area di Cenasco, al confine tra Moncalieri e Trofarello, come tecnicamente idonea ad ospitare il nuovo ospedale unico dell’AslTO5. Prendiamo atto di tali risultanze, ringraziando i tecnici per l’approfondito lavoro. Ora spetta alla Regione Piemonte assumere la decisione finale. Quello che auspichiamo è che non si perda più tempo, i cittadini dei nostri territori hanno bisogno quanto prima di disporre di un presidio sanitario moderno ed efficiente»: con queste parole il Sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero, commenta l’esito della perizia relativa idrogeologica, idraulica e sismica condotta dal Politecnico di Torino sull’area individuata come sede del nuovo ospedale dell’AslTO5.

«Non bisogna, tuttavia, dimenticare le criticità evidenziate dalla stessa perizia, a cominciare dalla ‘significativa suscettibilità a rischio di esondazione’ delle aree circostanti il sito, e un rilevante rischio di locali allagamenti. Criticità che richiederanno la realizzazione di idonee opere di difesa oltre che un’attenta e sistematica manutenzione per garantire la pulizia di rii e canali, per garantire l’accessibilità all’ospedale anche in caso di piogge abbondanti. Ciò detto, ora la Regione Piemonte ha in mano tutte le carte, e ci aspettiamo che quanto prima ci possa essere un confronto con gli amministratori locali sia in sede di Assemblea dei Sindaci dell’Asl sia in Commissione sanità. Nel passato, il chierese aveva evidenziato delle problematiche che dovranno comunque essere prese in considerazione, a cominciare dal nodo trasporti. Ma soprattutto, bisogna chiarire il destino delle attuali tre strutture ospedaliere, il Maggiore di Chieri, il S. Croce di Moncalieri e il S. Lorenzo di Carmagnola. Si era parlato a suo tempo di trasformarle in Case della Salute. Bene, purché alla fine non si ipotizzino dei semplici poliambulatori! Se il nuovo ospedale unico concentrerà le alte complessità, occorre che il Maggiore di Chieri possa dare risposta alle emergenze, garantire le basse e medie complessità, prendersi carico delle cronicità, il che significa potenziare davvero la medicina territoriale. È giunto il momento di guardare al futuro e di parlare degli investimenti necessari per la sanità chierese».

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