Furti al bancomat con la tecnica della “forchetta”

I carabinieri arrestano due “cash trappers“

 I carabinieri hanno arrestato due romeni di 28 e 29 anni, domiciliati in provincia di Varese, per furto aggravato.

Il Direttore di un Istituto Bancario del centro di Torino ha informato i militari dell’Arma della presenza di una barra in alluminio con del nastro adesivo nei bordi, inserita nell’erogatore di denaro del bancomat della sua filiale. Tale congegno, chiamato anche “forchetta”, impedisce la fuoriuscita del denaro dall’erogatore e il cliente non riesce a prelevare.
I carabinieri della Stazione San Secondo hanno chiesto di disabilitare tutti gli sportelli e hanno predisposto un servizio di osservazione per individuare chi avesse manomesso gli sportelli bancomat. Poco prima della mezzanotte, i militari hanno notato due persone parcheggiare la loro auto ed entrare all’interno nella banca nell’area bancomat e riuscire dopo pochi minuti.
L’immediato intervento dei carabinieri ha permesso di bloccare la coppia. La perquisizione ha premesso di recuperare una barra in metallo appena rimossa dall’erogatore di banconote, una con 210 euro ancora incollati all’interno. Nelle loro tasche è stata trovata la somma di 1500 euro di banconote di diverso taglio, con evidenti tracce di colla. Nella loro macchina, i carabinieri hanno trovato un’altra barra metallica. La coppia, pertanto, è stata bloccata subito dopo aver recuperato il denaro che è rimasto bloccato nella c.d. “forchetta”.
Le indagini dovranno stabilire se la coppia sia responsabile di altri furti in quella zona.

La tecnica
Il cash trapping è una tecnica per frodare gli utenti e rubare loro il denaro e consiste nell’inserimento di un piccolo oggetto metallico nella fessura da cui fuoriescono le banconote.
Nel momento in cui l’ignaro cliente si avvicina allo sportello Bancomat e inserisce la propria carta per prelevare il contante, il piccolo oggetto metallico blocca la fuoriuscita delle banconote, nonostante che sul monitor sia visualizzata una scritta che indica che l’operazione di prelievo è correttamente riuscita. A questo punto il cliente, magari dopo aver provato a ripetere l’operazione, si allontana per segnalare il malfunzionamento alla banca e i malviventi ne approfittano per rimuovere l’oggetto metallico e appropriarsi dei soldi rimasti incastrati nella feritoia.

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