“Prodotto di montagna”, il Piemonte è primo

AGROALIMENTARE: IL PIEMONTE E’ LA PRIMA REGIONE IN ITALIA PER NUMERO DI PRODUTTORI CHE UTILIZZANO L’INDICAZIONE “PRODOTTO DI MONTAGNA”

La ricerca condotta dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino in collaborazione con la Regione Piemonte dimostra il potenziale valore aggiunto di questa indicazione

Il Piemonte vanta, a livello nazionale, il maggior numero di aziende che hanno comunicato la volontà di utilizzare l’indicazione di qualità “prodotto di montagna”, per identificare i propri prodotti con il logo istituito dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Attualmente sono quasi 300 i produttori piemontesi che risultano registrati nell’elenco regionale e in quello nazionale.

“Prodotto di montagna” è l’indicazione facoltativa di qualità istituita dall’Unione europea attraverso il Regolamento (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari. Il Mipaaf ha acquisito la normativa comunitaria a livello nazionale e, nel 2018, ha istituito il logo identificativo. In questo modo gli operatori del settore agroalimentare che producono e trasformano in territorio montano hanno la possibilità di utilizzare il logo “prodotto di montagna” sui prodotti di origine animale, su quelli di origine vegetale e su quelli dell’apicoltura.

Il gradimento per questa indicazione di qualità è stato oggetto di studio nella ricerca, prima in Italia, condotta nel 2019 dalla Sezione di Scienze Merceologiche del Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino e dall’Assessorato all’Agricoltura, Cibo, Caccia e pesca della Regione Piemonte. L’indagine, pubblicata sul sito della Regione Piemonte, conferma quanto sia importante per le aziende piemontesi montane avvalersi del logo nella commercializzazione dei propri prodotti e mostra quanto sia apprezzata dal consumatore la possibilità di disporre di un segno di qualità capace di comunicare in modo semplice e chiaro le peculiarità qualitative di un prodotto agroalimentare.

“L’indicazione prodotto di montagna è un valore aggiunto che va a sottolineare non solo la qualità ma anche il lavoro dei nostri produttori che nelle aree montane operano in ambienti spesso difficili – precisa l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa – La ricerca ha dimostrato che il consumatore sa riconoscere questi aspetti chedifferenziano le produzioni di montagna dai prodotti alimentari convenzionali”. “L’indagine, frutto della proficua collaborazione tra Assessorato regionale all’Agricoltura e Dipartimento di Management , – prosegue l’assessore Protopapa – risulta essere un utile strumento di programmazione per la valorizzazione di una nuova filiera dell’agroalimentare in Piemonte che merita di essere sviluppata e sostenuta”.

La Prof.ssa Francesca Culasso, Direttrice del Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino sottolinea “l’importanza di continuare questa proficua e consolidata collaborazione nelle attività di ricerca in ambito agroalimentare tra i due enti, che ha visto la partecipazione non solo di docenti ma anche di studenti, i quali hanno concluso il loro percorso formativo universitario sviluppando la tesi di laurea magistrale proprio in questo ambito”.

Giovanni Peira ed Alessandro Bonadonna, docenti della Sezione di Scienze Merceologiche del Dipartimento di Management e coordinatori dell’attività di ricerca, sottolineano che “l’indicazione facoltativa di qualità europea può costituire un’occasione di valorizzazione dei prodotti delle aziende agroalimentari ubicate in territorio montano. Per poter creare valore e redistribuire ricchezza in aree marginali come quelle montane, vi è infatti la necessità di ricostruire filiere territoriali, laddove il rapporto tra produttore e consumatore finale si è affievolito o, addirittura, si è interrotto. In tal senso è evidente, da un lato, la necessità di pesare adeguatamente la struttura dell’attuale foodsupply chain globalizzata e, dall’altro, di individuare eventuali strategie per potenziare o ricostruire strutture di filiera corta che coinvolgano anche le aree rurali più fragili come quelle montane. L’individuazione di opportunità derivanti dall’implementazione di strutture a filiera ridotta potrebbe quindi stimolare nuovi equilibri socio-economici a beneficio delle comunità locali e di prossimità”.

Il “Prodotto di montagna in Piemonte” Indagine sull’utilizzo dell’indicazione facoltativa, Regione Piemonte e Università di Torino, Dipartimento di Management è pubblicata sul sito della Regione Piemonte e scaricabile gratuitamente al link

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura/promozione-qualita/prodotto-montagna-piemonte

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