Flashback, l’arte è tutta contemporanea presenta: The flashback special project Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto
Luisa Turuani
Ma non è questo il giorno (2020)
Inaugurazione in diretta Facebook (@flashbackfair)
Mercoledì 16 dicembre, ore 18.30
Mercoledì 16 dicembre alle ore 18.30 in diretta Facebook – @flashbackfair – da piazza Bottesini a Torino si inaugura l’ottavo manifesto di Opera Viva Barriera di Milano, progetto ideato da Alessandro Bulgini, curato da Christian Caliandro e sostenuto dalla fiera d’arte Flashback: Ma non è questo il giorno (2020) di Luisa Turuani.
Il tema della fiera Flashback è Ludens, ispirato al racconto di fantascienza La variante dell’Unicorno di Roger Zelazny e all’opera di Johan Huizinga: il gioco inteso dunque come fondamento della vita umana e della creatività, come approccio fondamentale per la ricostruzione continua del mondo e come attività sacra.
Quest’anno il progetto Opera Viva Barriera di Milano, che solitamente terminava con la fine della fiera in presenza al Pala Alpitour, si è esteso nel tempo – grazie al sostegno delle istituzioni pubbliche e private torinesi – con altre due opere, quella di Gianmarco Cugusi presentata il 25 novembre e quella di Luisa Turuani, che si sono classificate subito dopo i due vincitori della open call (Noura Tafeche e Luigi Presicce) nella valutazione della giuria.
L’opera di Luisa Turuani è parte di una “performance a tempo variabile”: il gelato si scioglie lentamente, cola lungo il braccio, i colori si mescolano e si sovrappongono. Il riferimento alla Statua della Libertà rimanda a un’idea di liberazione, mentre l’evento dello ‘scioglimento’ segnala una sorta di paralisi ironica, di tragedia che non si innesca e che continuamente si ripiega su sé stessa. Si genera così una tensione sottile tra dramma e ironia, tra azione e inazione.
Quella di Turuani è un’immagine sul tempo e fatta di tempo, sullo scorrere del tempo e sul suo fermarsi, sul suo cristallizzarsi: il tempo come durata ma anche come attimo, come sospensione metafisica, come immagine fissa che comprende e non contiene un’azione, un protrarsi.
Come scrive l’autrice nella sua presentazione del manifesto: “L’azione si rivolge a un vicolo cieco, nessuno verrà, ma nel caso in cui qualcuno dovesse arrivare non vorrebbe essere lì. Nulla accade se non l’evidenza del tempo che passa, la gloriosa maestà del piacere di essere ora.”
Luisa Turuani (Milano, 1992) vive e lavora a Milano. Dopo aver studiato scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, Luisa Turuani indaga la natura umana per mezzo dei desideri che l’uomo investe sugli oggetti. Recenti mostre personali e collettive includono: Domani Qui Oggi, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Artagon Live, Parigi, 2019; GQ-Passion for the path of art, Cardi Gallery, Milano, 2019; BienNoLo, Milano, 2019; UKYA City Take Over, Nottingham, 2019; Non sto più nella pelle, Brescia, 2019; Vanno e vengono dalle mie mani, riss(e), Varese, 2018; Tirarsi fuori, P420 Gallery, Bologna, 2017, Artagon III, Parigi, 2017. Ha partecipato a numerosi premi: nel 2019 è tra i vincitori del Premio AccadeMibact, del Premio O.R.A. ed è finalista del Premio Laguna; lo stesso anno vince il Premio Combat per la sezione video. Nel 2018 vince il Premio Nocivelli ed è finalista al Premio Fabbri e al Premio Arteam.
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