(Foto d’archivio) Nei giorni scorsi gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia, coadiuvati dagli operatori del Reparto Prevenzione Crimine, dell’Unità Cinofila e del personale della VII Circoscrizione della Polizia Municipale, hanno controllato uno stabile in corso Regina Margherita in seguito ad un esposto presentato dai condomini il giorno precedente.
Il primo appartamento controllato si trova al piano terreno. Il proprietario, cittadino marocchino di 60 anni, viene indicato dai residenti del palazzo come persona dedita ad attività poco lecite tra le quali il recupero di elettrodomestici, al fine di rivenderne i componenti, smaltendo i liquami negli scarichi del cortile interno ad ogni ora del giorno e della notte. L’uomo, con precedenti di Polizia tra i quali violenza sessuale, era solito abusare degli spazi comuni e turbare la tranquillità de condominio. Al momento del controllo viene trovato nel magazzino, intento ad effettuare lavori di muratura, asserendo di voler aprire un’attività di rivendita usato. Nella perquisizione effettuata all’interno dell’abitazione, i poliziotti si imbattono nei tre figli, tutti maggiorenni e tutti con precedenti di polizia specifici – tra cui rapina, percosse, ricettazione e lesioni – che si mostrano sprezzanti e aggressivi. Gli agenti scoprono un allaccio abusivo alla corrente elettrica condominiale attraverso un impianto artigianale e denunciano l’uomo per furto aggravato.
Il controllo prosegue al piano superiore, dove gli agenti controllano due appartamenti. All’interno della prima abitazione vengono trovati oltre 10 grammi di sostanza stupefacente, nascosti sotto una ciotola per cani. Anche questo alloggio si presenta privo di contatore ma con un collegamento “volante” che si allaccia direttamente alla fornitura del condominio. L’inquilino, diciannovenne marocchino, viene indagato per detenzione di sostanza stupefacente e furto aggravato.
Il secondo appartamento, abitato da un cittadino nigeriano ventitreenne, irregolare sul territorio Nazionale dal 2017 e colpito da un provvedimento di rintraccio emesso nel settembre di due anni fa, era anch’esso privo di contatore e allacciato abusivamente. Personale IRETI contattato per ripristinare gli impianti, mette in luce una situazione di elevato pericolo per l’intero stabile, in quanto anche solo l’apertura di un rubinetto dell’acqua poteva generare una scossa elettrica di 220 volt.
Il personale impiegato controlla ulteriori locali dello stabile, riscontrando appartamenti occupati abusivamente con allacci di fortuna alla fornitura elettrica. La cantina di pertinenza del palazzo chiusa con un lucchetto, risultata essere un dormitorio, gli agenti rinvengono due pezzi di hashish del peso di circa 80 grammi.
Personale del Reparto Prevenzione Crimine ha controllato e denunciato un cittadino serbocroato di 48 anni, in quanto risultato inottemperante all’ordine di espulsione emesso dal Presidente della Regione autonoma della Valle d’Aosta risalente al 2015.
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