Stephen King ai tempi del virus

Stephen King e il covid-19. Sembra che Mirko Vercelli abbia intercettato felicemente e con precisione quel filo rosso che lega il terrore narrativo dell’horror thriller alla realistica paura del coronavirus, nel suo passare dall’immaginario letterario del noir classico ( ”Blue Raccoon Hotel”, undici edizioni 2018, pagg. 208 10 € ) al racconto presente nell’ antologia di scrittori contemporanei che ha per titolo il boccaccesco e situazionista ”Decameroom storie dal lockdown” ( undici edizioni 2020, pagg. 106 € 15 ). Mirko é stato il vincitore rivelazione nel 2017 del contest letterario per scrittori esordienti ‘Incipit Offresi’, al Salone del Libro di Torino, proprio con ” Blu Raccoon Hotel”. Il giovane autore chierese, studente in Scienze della Comunicazione, ha molte volte preso ispirazione per la scrittura della sua opera prima, dai suoi numerosi e frenetici spostamenti nel capoluogo subalpino. Atmosfere, volti e situazioni si sono trasformati per lui in una continua fonte di osservazione e modulazione creativa. ”Blue raccoon hotel” é alimentato da una narrazione tesa a volte allucinata, che catturando nella fabula fin dalle prime battute, traghetta il lettore attraverso un flusso emozionale verso un inatteso e sorprendente finale. Nella seconda opera letteraria che ha per titolo ”Eliocidio” estratta dall’antologia ” Decameroom” , la cifra marcatamente kafkiana diviene un plot a metà tra tra l’indagine introspettiva e la narrazione documentale, suggerita parzialmente a Mirko dall’ incontro con amici torinesi e per la restante parte dalla sua vulcanica fantasia. Il suo prossimo libro, ultima fatica che qui anticipo per il Torinese si intitola ”Linea retta” in prenotazione su https://bookabook.it/libri/linea-retta. E’ un testo di nuovo genere, che si potrebbe definire di ‘ ‘fanta’ ‘ antropologia, ancora una volta ispirato dalla voglia di sperimentare. Scritto per denunciare il dolore e l’attualità di nuove e vecchie migrazioni dal continente africano, percorso dal sud al nord fino al Maghreb, in un ideale percorso etnografico e di denuncia sociale.

Aldo Colonna

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