Il caso migranti sarà la tomba dell’Europa?

Vi riproponiamo un articolo del 2015 della rubrica “La versione di Giusi” che Giusi La Ganga ha tenuto per alcuni anni su “Il Torinese”


LA VERSIONE DI GIUSI
/ di Giusi La Ganga

Guardiamola allora questa realtà. L’Europa, senza che l’Italia abbia battuto ciglio, ha contribuito a destabilizzare il Mediterraneo nell’illusione di aumentare la propria influenza, ritrovandosi invece con la guerra civile in molti paesi, dalla Libia alla Siria

 

L’aggravarsi della drammatica vicenda dei migranti rischia di essere la tomba dell’Europa e, ancor prima, la causa scatenante del definitivo collasso della democrazia italiana. Non sono incline al catastrofismo, ma voglio guardare in faccia la realtà, nauseato come sono dal buonismo imbelle e dalla disgustosa demagogia che alimenta la destra in Italia e in Europa. Guardiamola allora questa realtà. L’Europa, senza che l’Italia abbia battuto ciglio, ha contribuito a destabilizzare il Mediterraneo nell’illusione di aumentare la propria influenza, ritrovandosi invece con la guerra civile in molti paesi, dalla Libia alla Siria. L’ondata di migranti, spinti dalla fame, ma soprattutto dall’inaudita violenza dei conflitti, si è così gonfiata senza che nessuno potesse controllarla e governarla. L’incerta politica americana ha fatto il resto.Ma l’Europa, non contenta di questo, oggi finge che il problema riguardi i paesi più vicini alle crisi, Grecia, Spagna e soprattutto Italia.  Urge, se c’è ancora il tempo e la volontà, una iniziativa politica e militare, che stabilizzi la situazione consentendo di gestire l’afflusso dei migranti, che non è impossibile governare se tutti i paesi europei si fanno carico della questione e se l’ONU fa la sua parte.

Senza una politica razionale il doveroso sforzo di solidarietà e i buoni sentimenti si infrangeranno di fronte alla reazione di un’opinione pubblica italiana ed europea impaurita dal fenomeno e dalle isteriche strumentalizzazioni di minoranze aggressive e sempre più numerose.Il combinato disposto della paura diffusa a piene mani e della incapacità politica e organizzativa delle istituzioni aggravano di giorno in giorno la situazione. Se poi a questo si aggiunge il colossale scandalo romano, che proprio sulla gestione dell’accoglienza ha lucrato illecitamente, il senso di preoccupazione aumenta ancora.La crisi economica infinita, l’odio per la politica, la debolezza della classe dirigente hanno già messo in crisi il senso dell’identità e la coesione sociale del paese. La vicenda dei migranti, vissuta come l’invasione di barbari disperati e minacciosi, può dare il colpo di grazia. Il tempo non è molto, ed è il tempo di statisti e non di cercatori di facili consensi.

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