Cinque giorni di eventi fisici e digitali per riscoprire lo spirito di Terra Madre in tutto il mondo, nonostante il Covid-19Dalla sede storica di Torino la kermesse si è ampliata al mondo Alimentare la rete di Terra Madre in tutto il mondo, riunendo delegati, soci e attivisti intorno ai progetti più importanti di Slow Food, e mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sui temi per i quali l’associazione si batte, a maggior ragione in questo momento in cui i riflettori sono quasi del tutto puntati sulla crisi sanitaria: i primi cinque giorni di questa tredicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, al tempo del Covid, hanno confermato la bontà dell’intuizione degli organizzatori – Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino – che hanno accettato la sfida di sperimentare un evento rivoluzionato nei tempi, nei luoghi e nei format proposti. Questo esordio conferma che, anche nella nuova formulazione, l’evento riesce a conservare lo spirito che nelle passate edizioni lo ha reso unico al mondo e la capacità di trattare, con la voce autorevole di ospiti internazionali, temi quali la biodiversità agroalimentare come unica via per garantire il diritto a un cibo buono, pulito e giusto per tutti, e per affrontare la crisi climatica e ambientale, le storture dell’attuale sistema di produzione e distribuzione del cibo, le disuguaglianze economiche e sociali da esso causate. Inoltre, questa formula ci permette di raggiungere un pubblico più vasto in ogni Paese del mondo grazie a contenuti online, in italiano e in altre lingue, sempre a disposizione dei visitatori della piattaforma www.terramadresalonedelgusto.com, senza vincoli di tempo e spazio. Tutti i format sono fruibili gratuitamente. A sostegno di Terra Madre, ma soprattutto dei progetti che Slow Food porta avanti giorno dopo giorno in ogni angolo del pianeta, è stata lanciata la raccolta fondi Agire insieme per il bene comune. «Questi primi giorni della manifestazione hanno costituito un banco di prova molto importante: abbiamo testato i format digitali, verificato la possibilità di organizzare eventi fisici in piena sicurezza e – soprattutto – confermato la nostra capacità di mantenere integra “l’anima” di Terra Madre. Durante le passate edizioni, grazie al dialogo diretto, gli abbracci e le ore trascorse fianco a fianco nei luoghi in cui si è sempre svolto l’evento, era facile respirare nell’aria quella magia che ha consentito la nascita di tanti progetti, tante relazioni, e ha garantito il consolidamento della stessa rete di Slow Food. I riscontri ricevuti in questi primi giorni ci confermano che abbiamo preso la strada giusta: l’energia che scorre dentro Terra Madre riesce a superare il distanziamento fisico e ci promette sei mesi di eventi che lasceranno il segno» commenta Paolo Di Croce, segretario generale di Slow Food. Un esempio è l’alleanza contro la povertà alimentare fra tre grandi città del Nord Italia (Milano, Torino e Genova), lanciata dal sindaco meneghino Giuseppe Sala e subito accolta da Chiara Appendino e Marco Bucci, basata su progetti concreti, quali le azioni contro lo spreco, il recupero delle eccedenze e l’educazione alimentare. O il Manifesto del vino buono, pulito e giusto, lanciato da Slow Wine in trasferta al Sana di Bologna, che riunirà in una comunità Slow Food tutti i vignerons del mondo che producono il vino garantendo una crescita culturale, economica e sociale, etica e armonica sul loro territorio. Significative le parole dei protagonisti della Staffetta intorno al mondo. «In India dove vivo e lavoro ben si vede l’impatto del cambiamento climatico sulle nostre vite. Colpisce i più poveri, i più marginalizzati. E questo nonostante tutti sappiano che sono il nostro modello di sviluppo, la nostra crescita, le nostre emissioni le cause della nostra autodistruzione. Diciamolo: oggi le vittime del cambiamento climatico sono i poveri ma domani lo saranno anche i ricchi» ci ha ricordato Sunita Narain, ambientalista e attivista indiana, direttrice generale del Centro per la scienza e l’ambiente, che ha partecipato alla puntata asiatica. «L’umanità ha sempre considerato il cibo un elemento prezioso e poi all’improvviso gli ha tolto valore. Anzi oggi al cibo viene richiesto solo che sia economico e pronto, facile da mangiare. Ed è da qui che parte la nostra rivoluzione del cibo lento, un cibo che riacquista valore e si fa forte di principi di tutela, nutrimento, uguaglianza e rispetto della diversità. Non c’è un posto migliore del sistema scolastico pubblico per diffondere questi principi e su questo dobbiamo continuare a lavorare» ha rilanciato Alice Waters, cuoca e saggista statunitense, attivista per l’educazione alimentare, durante la puntata nordamericana. «Dobbiamo ripensare al più presto questo modello di società, perché siamo tutti d’accordo sul fatto che il piatto più buono e nutriente sia quello più ricco di varietà e colori; però poi non si adotta lo stesso principio anche sul piano sociale. E noi abbiamo paura della monocoltura. E della “monoculturazione”. Perché ogni tipo di monocoltura uccide» sottolinea Célia Xakriabá, capa indigena del popolo Xakriabá, intervenuta nella puntata sudamericana. Ma questa edizione di Terra Madre Salone del Gusto sono anche le centinaia di bambine e bambini che per la prima volta in tutta Italia hanno la possibilità di usufruire delle attività sulla biodiversità, grazie allo streaming del laboratorio organizzato per poter “entrare in classe” e ai kit didattici dedicati all’Arca del Gusto che decine di insegnanti stanno continuando a scaricare. E se il sentimento di fraternità che lega delegati e attivisti, fondato sulla condivisione di idee e visioni, problematiche comuni e possibili soluzioni che superano lingue e confini, ha viaggiato attraverso la rete digitale nei forum, nelle parole degli esperti dei Food Talk, della Staffetta e delle conferenze, una Terra Madre inedita si è vissuta anche a Torino e in Piemonte. Qui la chiocciola ha raccontato i propri progetti attraverso gli orti urbani della periferia operaia di Torino, che la Comunità Slow Food Mirafood sta contribuendo a recuperare; le attività per le famiglie sulla gestione agroecologica degli orti nella stupenda Reggia di Venaria Reale e i percorsi ideati dai musei cittadini; il dialogo fra tradizioni gastronomiche lontane unite dagli stessi ingredienti e gli stessi principi che abbiamo visto nei Laboratori del Gusto a Eataly Lingotto e alla Piazza dei Mestieri. All’estero, nei giorni scorsi, i temi di Terra Madre Salone del Gusto hanno toccato, tra gli altri, la Gran Bretagna dove si è tenuto il Fringe festival; la Germania che ha dato il via alle attività sensibilizzando la cittadinanza sull’impatto della Pac sulle nostre tavole; le Filippine che hanno inaugurato i sei mesi di eventi fisici e on line sui temi della sicurezza alimentare in situazioni di crisi; il Montenegro con il Mercato della Terra dei prodotti tradizionali e dell’artigianato locale con oltre 40 espositori a Bijelo Polje; il festival Rebato a Castielfabib, in Spagna, un’esperienza di dialogo tra i contesti urbani e la natura. «L’innalzamento della curva dei contagi, che proprio in questi giorni ha interessato tutto il mondo, Italia compresa, ha confermato la bontà della decisione che abbiamo preso in primavera: ospitare migliaia di delegati provenienti da ogni angolo del mondo sarebbe stato impossibile, e anche formule ridotte, con delegati ed espositori europei se non addirittura solo italiani, non sarebbero state realizzabili in condizioni di sicurezza. E nemmeno avrebbero avuto l’efficacia attesa. Nei format e le attività diffuse a cui abbiamo assistito in questi primi cinque giorni abbiamo invece trovato nuovi strumenti e linguaggi per raggiungere gli obiettivi di Terra Madre e già da queste ore siamo al lavoro per arricchire il palinsesto dei sei mesi. Intanto il calendario per i prossimi giorni è già ricco di appuntamenti: Terra Madre Salone del Gusto comincia oggi!» prosegue Di Croce. Il viaggio di Terra Madre continua infatti con eventi fisici da vivere e digitali da rivivere comodamente da casa propria. Ecco i principali appuntamenti da non perdere nelle prossime settimane:
La più importante manifestazione dedicata al cibo buono, pulito e giusto, è organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte con il patrocinio di Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. L’edizione 2020 di Terra Madre Salone del Gusto è possibile grazie al sostegno delle aziende che credono nel progetto. Tra tutte citiamo i Platinum partner: Pastificio Di Martino, Unicredit, Lavazza, Acqua S.Bernardo, Quality Beer Academy; i Gold partner: Agugiaro&Figna, Astoria, BBBell. Con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Associazione delle fondazioni di origine bancaria del Piemonte. Con il contributo di IFAD, UE. In collaborazione con SANA e Turismo Torino e Provincia. |
Terra Madre Salone del Gusto: buona la prima!
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