Pensavamo che, l’emergenza sanitaria, fosse e fosse stata utile – quantomeno, nella sua tragicità – ad aprire le coscienze.
A far comprendere che non era e non è più possibile proseguire nella strada dell’austerità, dei tagli alla sanità, dei tagli ai servizi pubblici, dell’aumento delle imposte ai poveri cristi e nelle politiche della “crescita” economica, che non è affatto illimitata, che genera spirali incontrollate, inquinamento ambientale ed è pagata unicamente dalle fasce povere della popolazione, a vantaggio di quelle ricche e in grado di investire i loro danari nelle speculazioni economico-finanziarie…
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Dal Recovery Fund alle nuove tasse. Per i popoli è sempre una fregatura