Anche il Piemonte, su ispirazione di quanto realizzato in Lombardia e nel Lazio, potrebbe ospitare una Casa famiglia protetta per mamme con bambini fino a 10 anni che stanno scontando una pena? È la domanda al centro del confronto che si svolgerà in teleconferenza giovedì 4 giugno a partire dalle 17 sulla piattaforma Webex dell’Università di Torino.
All’incontro, coordinato dai garanti regionali dei detenuti e dell’infanzia Bruno Mellano e Ylenia Serra, intervengono l’assessore regionale alle Politiche della famiglia, dei figli e della casa Chiara Caucino, il sottosegretario di Stato alla Giustizia Andrea Giorgis, la docente di Diritto penitenziario dell’Università di Torino Giulia Mantovani, Andrea Tollis della Casa famiglia protetta Ciao di Milano e Lillo Di Mauro della Casa famiglia protetta Colombini di Roma.
La Legge 62/2011 ha introdotto nell’ordinamento penitenziario norme di maggior tutela per le detenute mamme, istituendo in carcere le “Custodie attenuate” (Icam) per le madri ristrette con i figli minori al seguito (per bimbi fino ai 6 anni), e prevedendo la nascita di una rete di Case famiglia protette (per bambini fino a 10 anni) per offrire un’accoglienza in ambiente senza sbarre. A oggi gli Icam in Italia sono cinque, tra cui quella dedicata alla memoria di Maria Grazia Casazza all’interno della Casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, e le Case famiglia protette due, rispettivamente a Milano e a Roma.
Per partecipare e ricevere il link cui collegarsi, occorre inviare richiesta, tramite mail, a garante.detenuti@cr.piemonte.it
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