Ruffino (Fi): “Riaprire per filiere, non per Regioni”

Non potendo dare consigli a un presidente del Consiglio che interpella il Parlamento attraverso Facebook, segnalo al presidente Conte che la disputa sulle modalità e i tempi per la riapertura dell’Italia ha esaurito le ultime risorse di pazienza degli italiani, stremati da ben più gravi motivi.

Circondato da legioni di esperti, virologi, economisti, sociologi (a proposito: ma chi paga tutte queste persone e tutte le task force e commissari straordinari che si sono fatte le singole Regioni?), il presidente Conte farebbe bene a sentire qualche esperienza di vita vissuta da cittadini “inesperti” ma ricchi di buon senso. La fine del lockdown e la riapertura cadenzata su base regionale è una assurdità. Le filiere produttive non sempre e quasi mai sono concentrate all’interno della stessa Regione. Bene hanno fatto a ricordarlo il presidente della Lombardia, Fontana, e l’assessore Gallera: se si decide di riaprire l’automotive, non possono riaprire in tempi diversi gli stabilimenti di Melfi, Cassino o Torino poiché molti fornitori provengono da altre Regioni. Una riapertura su base regionale può valere per quelle attività autonome (penso ai parrucchieri o alle palestre) svincolate per loro natura da una filiera produttiva su scala nazionale. Tutto il resto, per non accrescere i già enormi disagi degli italiani, deve riaprire in tutta Italia. Il presidente Conte senta pure gli esperti e i professori, ma poi si affidi al buon senso.

on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

Si riparte da Mirafiori con i prototipi della 500 elettrica

Articolo Successivo

Il significato del 25 aprile è sempre attuale

Recenti:

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta