Nel 50 avanti Cristo tutta la Gallia è occupata dai Romani… Tutta? No! Un villaggio dell’Armorica, abitato da irriducibili Galli resiste ancora e sempre all’invasore. E la vita non è facile per le guarnigioni legionarie romane negli accampamenti fortificati di Babaorum, Aquarium, Laudanum e Petibonum..”

Le avventure a fumetti di Asterix il Gallico, nota e fortunata serie ideata dai francesi René Goscinny e Albert Uderzo, iniziavano con questo “incipit”. I due geniali autori d’Oltralpe crearono le strisce dove il protagonista era un piccolo e orgoglioso guerriero gallo dall’elmo alato, con casacca nera e pantaloni rossi, un paio di baffi giallo-polenta e lo sguardo furbo e allegro. Asterix il gallico apparve per la prima volta sul n° 0 del periodico a fumetti “Pilote”. Era il 29 ottobre 1959 e, in pratica, sia il giornale che la serie degli irriducibili Galli – su sceneggiatura di Goscinny e disegni di Uderzo – vedevano la luce lo stesso giorno. Inizialmente, Asterix avrebbe dovuto essere l’unico personaggio principale della storia, ma Uderzo insistette affinché il piccolo protagonista avesse una spalla. E così venne ideato Obelix, corpulento trasportatore di menhir dai pantaloni a strisce bianchi e blu, con il volto incorniciato da capelli intrecciati e baffi rossicci. Accanto a lui (dal 1963 in poi), venne introdotto l’ inseparabile e fido Idefix: un cagnolino “ecologista”, che soffre terribilmente quando vede maltrattare o sradicare un albero, ululando il suo dolore. Gli autori collocarono questi stravaganti Galli in Armorica (l’attuale Bretagna), dotandoli di una forza straordinaria grazie agli effetti di una pozione magica preparata dal druido Panoramix. Così il villaggio era in condizione di resistere ostinatamente alle legioni di Cesare, restando l’unica enclave libera della Gallia dal dominio imperiale di Roma.

Dal 1959 al 2015, gli albi ufficiali di Asterix sono stati 36 e Goscinny (morto a 51 anni, nel 1977) nel tratteggiare i caratteri dei due principali protagonisti scelse anche di ridistribuirne i ruoli. In questo modo Asterix diventò l’eroe quasi perfetto mentre i difetti franco-gallici andarono a ricadere sul grosso Obelix: suscettibile, irascibile, goloso di cinghiali arrosto e dispensato dal bere la pozione poiché – essendo caduto da piccolo in una pentola colma del magico intruglio – ne aveva perennemente assimilato il formidabile beneficio. Per i legionari romani questi Galli rappresentano un vero e proprio incubo e nei frequenti scontri – pur non accadendo mai nulla d’irreparabile – hanno sempre la peggio fino ad essere costretti a rovinose ritirate. Una folla di personaggi popolano il villaggio armoricano. Dal “capo” Abraracourcix e sua moglie Beniamina fino al bardo Assurancetourix, dal canto straziante che provoca nubrifagi tanto che, al termine del grande banchetto che tradizionalmente conclude ogni avventura, per zittirlo, viene legato e imbavagliato. A questi vanno aggiunti il pescivendolo Ordinalfabetix e sua moglie Ielosubmarine (che ha vita dura in un villaggio di mangiatori di cinghiali), l’irascibile  fabbro Automatix, il decano Matusalemix ( che, a dispetto dei suoi 93 anni ha una moglie giovane e carina) e la bella Falbalà.

Quest’ultima è la ragazza con più “charme” del villaggio, dove ha fatto ritorno dopo aver studiato per anni a Condate (l’odierna Rennes, nota città universitaria). Il suo fascino è come un fulmine a ciel sereno che colpisce tutti gli uomini del villaggio e in particolare Obelix. Tutti venerano Toutatis,  il dio celtico della guerra, della fertilità e della ricchezza e temono solo che il cielo gli “caschi sulla testa“. Nella saga compaiono anche altri personaggi, spesso ricorrenti nelle storie, come il mercante fenicio Grandimais o Beltorax,  cugino di Asterix che vive in Britannia, adora il cinghiale bollito in salsa di menta e, come tutti i britanni, ama bere acqua calda, la bevanda nazionale che nei secoli a venire si arricchirà di foglioline di tè. Un caso a parte è quello degli sfortunati pirati vichinghi guidati da Barbarossa che, nel tentativo di assalire navi da carico e potersi così ripagare i debiti contratti per la loro imbarcazione,  incontrano spesso Asterix e Obelix e  finiscono per essere ogni volta picchiati e affondati. Oltre ai film d’animazione, Asterix e Obelix sono stati protagonisti anche di quattro pellicole, con cast piuttosto importanti.

Nella prima, del 1999, “Asterix & Obelix contro Cesare”, oltre a Gérard Depardieu nei panni di Obelix ( personaggio che interpreterà in tutti i film) ci sono Christian Clavier (Asterix), Roberto Benigni (Lucius Detritus) e  Laetitia Casta (Falbalà). Tre anni dopo, in “ Asterix & Obelix – Missione Cleopatra”, oltre alla conferma della coppia Clavier-Depardieu compare nei panni della regina egizia l’affascinante Monica Bellucci. Nel 2008, nel cast di “Asterix alle Olimpiadi”, Clovis Cornillac eredita il personaggio di Asterix e , oltre a numerose stelle dello sport come Zidane e Michael Schumacher, c’è Alain Delon ad interpretare Giulio Cesare. Infine, nel 2012, quando sui grandi schermi compare “Asterix e Obelix al servizio di Sua Maestà”, è Édouard Baer a dare il volto ad Asterix mentre Catherine Deneuve è la regina Cordelia e Luca Zingaretti interpreta un generale romano.Le storie degli irriducibili galli sono ironiche e divertenti e, più che stimolare sentimenti nazionalistici – come sottolineato, erroneamente, da alcuni osservatori – sono un esempio abbastanza raro di autoironia transalpina, dove emergono più i difetti che le virtù degli abitanti del villaggio bretone anche se, a fare le spese di quel loro carattere piuttosto deciso, sono quasi sempre i centurioni e i soldati delle legioni dell’Aquila.

Marco Travaglini