Il monumento a Massimo d’Azeglio all’ ingresso del Valentino tra corso Vittorio Emanuele e corso Massimo d’Azeglio è stato insudiciato di scritte dei soliti teppisti che non sanno nulla
Si tratta di gente che non riesce a distinguere neppure un monumento e non sa ovviamente a maggior ragione chi sia stato d’Azeglio. Sono ignoranti, figli della non-scuola di oggi, che non sanno nulla e non sono neppure scientemente consapevoli di oltraggiare una grande figura della storia italiana. D’Azeglio fu uno statista che ebbe un ruolo importante nel Risorgimento, un letterato e un memorialista significativo, un pittore molto apprezzato sopratutto oggi. Rappresentò con grande dignità l’anima moderata del Risorgimento, anche se non ebbe le doti politiche di Cavour. Ebbe però chiaro il limite dell’opera sovrumana intrapresa da Cavour che la sua morte nel 1861 interruppe bruscamente , impedendo al Gran Conte di “fare gli Italiani“. D’Azeglio non scrisse esattamente queste parole, ma questo era il suo lucidissimo pensiero critico. A Torino gli hanno anche dedicato un liceo classico che gode di grande fama. Scrivo queste cose non per rendere edotti gli ignoranti che hanno sporcato il suo monumento in modo indecente. Essi non capirebbero. Queste cose le scrivo, rivolgendomi ai nostri amministratori che forse sono troppo distratti. Infatti in una città civile avrebbero già provveduto a cancellare e a ripulire un angolo di storia torinese, piemontese ed italiana molto importante.
Pier Franco Quaglieni
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