Cronaca di una morte annunciata

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PAROLE ROSSE di Roberto Placido   La storia si ripete, sempre uguale nella sua diversità. Nel senso che rivedo gli stessi errori compiuti nel passato, recente

La storia in questione sono le manovre, partite da tempo, per le elezioni amministrative del 2021 che decideranno anche il nuovo Sindaco della città di Torino. Tralasciando il giudizio sull’attuale amministrazione, ne abbiamo già parlato e torneremo a parlarne, sulla quale si esprimeranno i torinesi nell’unico giudizio che conta, quello elettorale, osservo quanto succede tra gli “addetti ai lavori” o presunti tali. Le schermaglie tra gli aspiranti candidati nel principale partito del centrosinistra, il Partito Democratico, sono partite da tempo, senza una regia anzi, uno contro l’altro armati. L’epilogo non potrà che portare ad una candidatura esterna a quel partito ed ai partiti in generale. La morte a cui mi riferisco nel titolo, utilizzando quel grande libro di Gabriel Garcia Marquez, è appunto quella dei candidati di partito e del PD (Partito Democratico) in particolare.

Viene fuori chiaramente la mancanza di una leadership, di un progetto comune da proporre alla ipotetica coalizione, ai torinesi, alla città. Si ripete quanto successe nel 2011 dove i tre più quotati candidati di allora non riuscendo a fare sintesi aprirono la strada all’arrivo ed alla candidatura di quel Piero Fassino con i risultati sia amministrativi che elettorali che tutti conoscono. Allora le divisioni locali favorirono il partito nazionale che voleva sbarazzarsi di un ex segretario nazionale ingombrante e lo stesso che pensava di utilizzare la candidatura come trampolino di lancio per altre opportunità non avendo grande interesse a restare a Torino. Ora le divisioni e la debolezza dei partiti, sia di chi è all’opposizione, il PD, che di chi guida l’amministrazione cittadina, il Sindaco Chiara Appendino, aiutano ad andare verso una soluzione che taglia fuori tutti i pretendenti e va verso una candidatura esterna.

La collaborazione nel governo nazionale e la frantumazione del Movimento cinque stelle fa il resto. Quindi tutto deciso? Non è detto. Come al solito tendono a fare i conti senza l’oste che in questo caso sono i cittadini torinesi, la coalizione di centro e cosa potrebbe sorgere o restare esclusa da un’operazione del genere. Per quanto riguarda la coalizione di centro destra, argomento che merito un ragionamento a se stante, per la prima volta ha l’occasione straordinaria di potere vincere le elezioni amministrative in quello che una volta era, per il centro sinistra, il “villaggio di Asterix”, Torino.

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